Europa

L'Europa (/euˈrɔpa/) è una regione geografica del mondo, comunemente considerata un continente in base a fattori storico-culturali e geopolitici, l'unico situato interamente nell'emisfero settentrionale. Costituisce l'estremità occidentale del supercontinente Eurasia, o anche una delle tre parti (la nord-occidentale) del supercontinente Eurafrasia, detto il Continente Antico.

È stata la culla della civiltà occidentale, assieme al Medio Oriente. La storia e la cultura europea hanno influenzato notevolmente quelle degli altri continenti, verso i quali, a partire dal XVI secolo, sono state frequenti e massicce le migrazioni, specialmente in America e in Oceania, dove gli europei sono ora in maggioranza rispetto alle popolazioni locali; varie forme di colonialismo e di imperialismo europeo hanno influenzato profondamente la storia degli ultimi secoli.

Etimologia

Nella mitologia greca, Europa era la figlia di Agenore re di Tiro, antica città fenicia nell'area mediterraneo-mediorientale. Zeus, innamoratosi di lei, decise di rapirla e si trasformò in uno splendido toro bianco. Mentre coglieva i fiori in riva al mare, Europa vide il toro che le si avvicinava. Era un po' spaventata ma il toro si sdraiò ai suoi piedi ed Europa si tranquillizzò. Vedendo che si lasciava accarezzare Europa salì sulla groppa del toro che si gettò in mare e la condusse fino a Creta. Zeus si ritrasformò in dio e le rivelò il suo amore. Ebbero tre figli: Minosse, Sarpedonte e Radamanto. Minosse divenne re di Creta e diede vita alla civiltà cretese, culla della civiltà europea. Il nome Europa, da quel momento, indicò le terre poste a nord del Mar Mediterraneo.

Quale termine geografico, indicava, in epoca greca, una terra a nord del Mediterraneo della quale non si conoscevano con esattezza i confini settentrionali. Nella ricostruzione del geografo greco Ecateo di Mileto (m. 480 a.C.) la Terra comprendeva due continenti divisi dal Mediterraneo, centro del mondo: da una parte l'Europa confinata a nord dalle sconosciute regioni iperboree; dall'altra l'Asia, nella quale erano compresi anche l'Egitto e la Libia.

Filippo il macedone, il padre di Alessandro Magno si definì primo re d'Europa, un'Europa che andava dall'Adriatico al Danubio. Se per Teopompo "[...]Filippo[...]deve regnare su tutta l'Europa", per Alessandro l'Europa diventa un'appendice dell'Asia. Per Strabone l'Europa di Teopompo è definita dai due mari Adriatico e Ponto: "essa si trova a meridione dell'Istro ed è circondata dal mare. Inizia nella parte più interna dell'Adriatico e si estende [...] fin quello pontico". Ancora, Livio racconta che Filippo "era stato preso dalla smania di salire fino alla vetta del monte Emo, credendo alla comune diceria che da essa il panorama si slargasse dal Ponto all'Adriatico, dal Danubio alle Alpi": è lo stesso monte che salirà Filippo V cento anni dopo la morte del grande Filippo, dal quale osservò l'ideale orizzonte delle sue conquiste.

In epoca romana, i termini "Europa" ed "europei" sono citati raramente dagli autori latini: la prima testimonianza scritta di una ripresa del termine greco risale alla fine del VI secolo: l'abate irlandese San Colombano, futuro fondatore dell'abbazia di Bobbio, lo citò (tutius Europae) in una delle lettere al papa Gregorio Magno . Anche il monaco Isidoro Pacensis usò il termine per indicare i soldati che sotto la guida di Carlo Martello avevano combattuto a Poitiers (prospiciunt Europenses Arabum tentoria, nescientes cuncta esse pervacua). La battaglia aveva assunto infatti un grande valore simbolico: l'Occidente cristiano era idealmente rappresentato dall'Europa, che aveva fermato l'espansione araba. Isidoro aveva quindi usato l'aggettivo "europeo" per attribuire un'identità collettiva ai guerrieri che avevano fermato gli invasori musulmani.

Il termine Europa indica una concreta e nuova realtà politica con l'impero di Carlo Magno, una nuova entità, nata all'inizio del IX secolo, dopo un trentennio di guerre contro Longobardi, Avari, Sassoni e Slavi, nella quale convergono la potenza dei popoli germanici, ciò che sopravvisse di Roma, dei Celti e di tutti i popoli precedenti fino al paleolitico più l'autorità spirituale del sommo pontefice. Carlo, un giovane condottiero franco, fonda un grande Impero che comprende la gran parte dell'Europa occidentale, adotta il latino come lingua scritta ufficiale, usa una sola moneta e professa una sola religione.

Vecchio continente

Dopo l'arrivo di Cristoforo Colombo in America, l'Europa è detta a volte anche Vecchio continente, in contrapposizione al nuovo continente, ossia l'America. Il termine Vecchio continente, però, è anche sinonimo dell'espressione "Continente antico", che comprende anche l'Asia e l'Africa. Solo dal contesto si può capire a quale zona geografica ci si riferisca.

Storia

Preistoria

Il passaggio al neolitico (Rivoluzione neolitica) si sarebbe verificato in Europa dal 7000 a.C. Il processo iniziò dal Medio Oriente, arrivò poi in Grecia e, risalendo il corso del Danubio, investì i Balcani e quindi l'Europa centrale. Questo percorso è suggerito dalla diffusione delle varie forme di ceramica (incisioni decorative lineari o punzonate, vasellame di forma standard o introduzione di boccali e coppe imbutiformi).

Successivamente, dal 5000 a.C. si sarebbe verificata l'invasione degli Indoeuropei, che interessò inizialmente la regione a nord del Mar Nero. Queste popolazioni erano dedite principalmente all'allevamento di bovini e alla pastorizia, conosceva l'uso del carro trainato da buoi e parlavano la lingua proto-indoeuropea, antenata delle moderne lingue europee. La popolazione era divisa in tre classi sociali: guerrieri, sacerdoti e lavoratori; la struttura sociale era gerarchica e patriarcale, con a capo la figura del re. Era praticata l'inumazione dei defunti in tumuli, con corredi funerari che ne riflettevano la posizione sociale. La mitologia indoeuropea era influenzata dal politeismo e dall'attività bellica, ed era trasmessa da cantori di poemi epici.

L'introduzione di elementi indoeuropei nell'Europa centrale si osserva dal 3000 a.C. ed è contraddistinta da sepolture a tumuli, in cui i corredi funerari comprendevano asce da guerra e vasellame lavorato con decorazioni a corda. L'espansione indoeuropea in Europa occidentale vide la fusione con la popolazione stanziale preesistente, che produceva vasellame di forma globulare (anfore). Dall'Europa orientale, gli Indoeuropei avrebbero anche introdotto la metallurgia del rame e successivamente del bronzo, e l'uso del cavallo. Dopo l'invasione indoeuropea, in Europa occidentale si svilupparono i Protocelti; in Europa centrale e orientale nacquero invece i popoli proto-Germani e balto-slavi.

Evo antico

Nel 1600 a.C. in Grecia essi diedero vita a città-stato organizzate attorno a un centro politico-religioso dell'acropoli, la civiltà micenea, le cui vicende sono cantate dai poemi omerici. A seguito dell'invasione dei Popoli del Mare nelle coste mediterranee nel 1200 a.C. vi fu una decadenza delle città-stato. In questo periodo anche in Europa continentale riemersero le religioni pre-indoeuropee, con la pratica dell'incenerazione dei defunti e loro conservazione in urne, come nella cultura villanoviana dell'Italia settentrionale. Trascorso il Medioevo ellenico seguito alle invasioni dei Popoli del mare, si ebbe una ripresa dei commerci tra le città della Grecia e dell'Anatolia attraverso l'Egeo, e la nascita delle poleis, non più basate sulla monarchia e l'acropoli, bensì sulla democrazia e l'agora, che diffusero le loro colonie anche nella Magna Grecia in competizione con i Fenici, mentre nell'Italia centrale fiorirono la civiltà etrusca e quella romana. L'unificazione politica e culturale del continente europeo fu dovuta all'espansione dell'Impero romano su tutta l'Europa mediterranea, con la diffusione della lingua latina e del diritto romano fino al limes renano e danubiano, e la diffusione della cultura greca in campo artistico e filosofico. A partire dall'imperatore Costantino, a queste due fonti si unì anche l'influenza della religione cristiana e, tramite essa, della tradizione giudaica.

Medioevo

A seguito dell'invasione di popoli indoeuropei quali Germani, Slavi e Unni, l'impero romano ebbe una fase di crisi, che portò alla caduta dell'Impero romano d'Occidente e al pesante ridimensionamento di quello d'Oriente, che fu ridotto alla sola Grecia e Anatolia. Questo periodo, caratterizzato dalla difficile integrazione tra la civiltà europea classica (greco-romana e giudaico-cristiana) e gli usi "barbari" dei nuovi invasori, fu indicato dagli storici moderni come Medioevo.

Nacquero comunità monastiche come quelle colombaniane e benedettine, che si prefissero il compito di salvaguardare la cultura europea classica e cristiana, nonché di reinterpretarla creativamente attraverso l'evangelizzazione dei regni romano-barbarici sorti sulle rovine dell'impero romano. Grazie a ciò fu possibile la rinascenza carolingia con la ricostituzione dell'impero romano d'occidente come Sacro Romano Impero e l'attribuzione al vescovo di Roma del ruolo primaziale nella guida dei cristiani.

Inoltre con l'appoggio del Papato alcuni liberi comuni d'Italia, le repubbliche marinare, riportarono nell'XI secolo di nuovo in Europa il ruolo egemone nei commerci nel Mediterraneo, perso dall'impero romano nel VII secolo a seguito dell'espansione araba. Le repubbliche marinare furono anche un motore della Reconquista europea di alcune terre sottratte dagli Arabi nella loro espansione, sia in occidente (penisola iberica) che in oriente (soccorso contro i Turchi all'impero bizantino). Attraverso i rapporti con gli Arabi, vi fu una riscoperta dell'aristotelismo e un'attenzione maggiore allo studio del mondo della natura, favorita anche dalla nascita di un ceto borghese di mercanti e artigiani interessato all'acquisizione di un sapere tecnico-pratico che è all'origine del progresso della civiltà europea. La crisi del XIV secolo, fenomeno di ampia portata, caratterizzò …

Testo tratto da Wikipedia - Europa sotto la licenza CC-BY-SA-3.0 il 1 Agosto 2021

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