Stadio Renzo Barbera

Lo Stadio Comunale Renzo Barbera, noto anche con il vecchio nome de La Favorita, dall'omonimo parco in cui si trova, è il più grande stadio, nonché impianto sportivo, di Palermo.

Inaugurato il 24 gennaio del 1932, su progetto dell'architetto Giovan Battista Santangelo, ma completato nel 1948, è stato sottoposto a diverse ristrutturazioni, le più importanti delle quali nel 1984 e nel 1988. L'impianto è di proprietà del comune di Palermo e viene utilizzato, dalla sua inaugurazione, per gli incontri casalinghi della squadra di calcio del Palermo, a parte brevi periodi dovuti a ristrutturazioni.

L'impianto venne ristrutturato nel 1988 per essere utilizzato per ospitare tre incontri del gruppo F del . Tra gli anni settanta e gli anni novanta ha ospitato anche concerti di artisti italiani e stranieri. Tra i più importanti il Palermo Pop 70, il concerto di Frank Zappa nel 1982 (che ha ispirato il docufilm "Summer 82 - When Zappa came to Sicily"), quello di Frank Sinatra, l'apertura della tournée italiana dei Duran Duran e il concerto degli Spandau Ballet, questi tutti svoltisi nel 1987. Tra i più rilevanti italiani quello di Claudio Baglioni nel 1998 per la tournée Da me a te.

Dal 2010 l'impianto può ospitare spettatori su due anelli.

Storia

Premessa

La prima squadra di calcio cittadina, il Palermo Foot-Ball Club, all'inizio del XX secolo giocava nel terreno denominato Varvaro dal nome dell'antico proprietario. Quest'ultimo era situato a poca distanza dalla via Libertà, nello spazio tra le vie Notarbartolo, Marchese Ugo e Piersanti Mattarella, precisamente dove oggi si trovano la Corte dei Conti di Palermo e le aree retrostanti, su un terreno appartenente alla famiglia Whitaker. Il campo, soprannominato U Pantanu (in italiano il pantano) per la sua scarsa permeabilità, venne abbandonato quando, il 16 marzo 1914, il club si trasferì presso il nuovo Stadio Ranchibile, edificato nell'omonimo terreno. Il Ranchibile disponeva di porte regolamentari e pure di una piccola tribuna in legno, ma ben presto anche questo stadio si dimostrò inadeguato rispetto alle esigenze, crescenti, delle squadre palermitane.

Il campo da gioco era situato in una delle aree di pertinenza di villa Ranchibile (dalla quale prendeva il nome), di proprietà della principessa Adele Monroy di Pandolfina e di suo marito, don Carmelo Samonà..

Dalla costruzione al primo dopoguerra

Il nuovo stadio venne progettato nel 1931 dall'ingegnere Giovan Battista Santangelo ed edificato dalle ditte di Michele Utveggio e Michele Collura. L'impianto venne completato ed inaugurato il 24 gennaio 1932, in occasione della partita di Serie B fra il e l', gara vinta dai padroni di casa per 5-1. Tutto questo preannunciò la prima storica promozione in Serie A che sarebbe arrivata al termine della stagione.

Il primo nome dell'impianto fu "Littorio" e fu costruito in breve tempo dal regime fascista, intenzionato a sostituire l'ormai vecchio campo sportivo "Ranchibile". Ai bordi del campo era inizialmente presente una pista di atletica leggera, sulla quale vennero organizzate parecchie edizioni dei "Littoriali", mentre ancora non erano state completate le due curve che rimasero composte da un muro, un terreno digradante e una recinzione metallica; lo stadio era quindi composto dai soli settori di tribuna coperta e gradinata, per una capienza di circa ventimila posti. All'epoca infatti gli spettatori delle curve non avevano posti a sedere, vi era solo un terreno digradante per permettere la visione del campo di gioco. Il "Littorio" cambiò nome il 27 giugno 1937 per essere intitolato a Michele Marrone (1906-1937), ex calciatore del Palermo e Ufficiale dei Bersaglieri, deceduto durante la guerra civile spagnola, in seguito alle ferite riportate nella battaglia di Guadalajara. Lo stadio mantenne questa denominazione fino alla fine della Seconda guerra mondiale.

In seguito, negli inizi del secondo dopoguerra, l'impianto prese la denominazione di Stadio La Favorita, dal nome della tenuta di Ferdinando I di Borbone all'interno della quale sorge; nel 1948 fu soggetto alla prima grande ristrutturazione: abolita la pista di atletica leggera, furono nel contempo costruite le due curve, come prevedeva il progetto originale.

Il 28 dicembre del 1952 venne giocata la prima partita della Nazionale italiana a Palermo, contro la Svizzera.

Dal dopoguerra ai mondiali del 1990

Nel maggio del 1982 si sviluppò un incendio presso la curva sud dell'impianto che danneggiò parte della struttura compromettendo l'agibilità del complesso: tale incendio venne volontariamente appiccato dai tifosi a causa di un risultato negativo avuto con la . Il 2 giugno la Commissione Provinciale di Vigilanza dichiarò l'inagibilità dell'impianto e, per questo motivo, il 24 luglio Nino Mendolia, il questore, dovette richiedere, all'allora sindaco Nello Martellucci e alla giunta cittadina, l'immediato ripristino delle condizioni per l'imminente partita di Coppa Italia che si sarebbe giocata il 18 agosto successivo. L'intervento di tamponamento venne effettuato tra l'agosto ed il settembre dello stesso anno. Nel 1984 venne eseguita una seconda grande ristrutturazione, con la costruzione del secondo anello attorno alle curve e alla gradinata. La capienza, quindi, fu portata a poco meno di spettatori: l'impianto registrò il tutto esaurito in una partita ufficiale solo nel big match del Girone B della Serie C1 1984-1985, vinto contro il Messina. L'intervento ebbe un costo di circa 4 miliardi di lire messi a disposizione della Regione Siciliana.

Quando nel 1986 lo stadio venne scelto per ospitare un girone del campionato mondiale di calcio 1990, inizialmente si pensò alla costruzione di un nuovo impianto, ma alla fine, anche per contenere i costi, si decise con il benestare del governo per un potenziamento e ringiovanimento della struttura; si registrò però una grossa difficoltà nel reperimento dei fondi necessari al restyling. Questo ritardo mise a rischio la scelta del comitato organizzatore, che minacciò di spostare l'evento in un'altra città. Venne comunque scelto il progetto di ristrutturazione stilato dall'architetto Giuliano Guiducci del 1987. Il 17 marzo 1988 la giunta, guidata dal sindaco Leoluca Orlando, approvò, con 46 voti favorevoli e uno contrario, una delibera di 25 miliardi di lire necessari per la ristrutturazione.

I lavori per i Mondiali di Italia '90 stravolsero per la terza volta l'impianto, poiché i lavori partirono dalle fondamenta fino ad arrivare al nuovo secondo anello, che sostituì il precedente. In quest'occasione venne ridotta la capienza dell'impianto a circa posti a sedere (compresa la tribuna stampa) per rientrare nelle norme vigenti per la sicurezza e l'agibilità degli impianti. La facciata centrale della struttura fu lasciata originale perché ritenuta «valido esempio di architettura coloniale». Nelle opere di restauro cinque operai persero la vita in un crollo avvenuto il 30 agosto 1989: ad essi è stata dedicata una targa affissa a un muro all'interno della struttura. A venti anni di distanza, l'Unione Sportiva Città di Palermo ha voluto rendere omaggio ai caduti con una nota sul proprio sito internet.

L'inaugurazione del nuovo impianto, che il capo organizzatore dei Mondiali Hermann Neuberger definì «un piccolo gioiello», avvenne la sera del 30 maggio 1990, a pochi giorni dall'avvio dei Mondiali, in occasione della finale della Coppa Italia Serie C, partita persa ai rigori dal Palermo contro la .

Dagli anni 2000 all'attualità

Dal 18 settembre 2002 lo stadio è intitolato a Renzo Barbera, deceduto il 20 maggio dello stesso anno, presidente del Palermo nel decennio 1970-1980.

Nel 2005, in virtù della prima partecipazione in Coppa UEFA del Palermo, lo stadio ha avuto una sostanziale rivisitazione: è stato infatti creato un nuovo settore ospiti di circa posti tra la Tribuna Montepellegrino e la Curva Sud. Il settore è protetto da alte reti e pareti in vetro antintrusione e viene soprannominato generalmente "la gabbia".

Nel 2006 sono stati eseguiti nuovi lavori di ammodernamento, in seguito alla costruzione dei tornelli, imposta dalla legge Pisanu: grazie ad una lungimirante visione, il "Renzo Barbera" fu il primo stadio a norma.

Per la stagione 2010-2011 lo stadio è stato classificato dalla UEFA come impianto di terza classe, in un massimo di quattro livelli, classificandosi anche ottavo per capienza in Italia e novantaduesimo in Europa. A partire dal luglio del 2010 si è provveduto alla sostituzione di tutti i seggiolini delle curve dello stadio e all'installazione di due maxischermi; secondo le disposizioni della UEFA, infatti, i nuovi seggiolini dovranno essere tutti provvisti di schienale e la partecipazione del Palermo all'Europa League impone dunque di adeguarsi alle direttive nel più breve tempo possibile.

Futuro

L'idea di costruire un nuovo stadio a Palermo nasce nel 1982 sotto la presidenza di Roberto Parisi, che aveva intenzione di costruire un impianto moderno cedendo lo stadio della Favorita al calcio minore. Dall'avvento alla presidenza di Maurizio Zamparini, avvenuto nel luglio del 2002, la nuova dirigenza del Palermo Calcio ha lavorato per la progettazione e costruzione di un nuovo stadio interamente di proprietà della società. Il progetto è stato fortemente voluto dal presidente Zamparini ed è stato più volte discusso nei primi anni della sua presidenza. I primi rendering sono stati presentati alla stampa alla fine del 2009, anticipando di poco il primo parere positivo ufficiale da parte del Comune di Palermo, dato il 15 gennaio del 2010. Il progetto, in quel caso, fu affidato all'architetto Gino Zavanella che ha successivamente pubblicato lo stesso sul suo sito ufficiale. Il nuovo stadio avrebbe permesso l'eliminazione del secondo anello del Renzo Barbera, riducendo così la capienza ed i costi di gestione per il comune e per le società sportive utilizzatrici dell'impianto. Tuttavia, in seguito al fallimento dell'Unione Sportiva Città di Palermo il progetto è stato definitivamente abbandonato. La nuov…

Testo tratto da Wikipedia - Stadio Renzo Barbera sotto la licenza CC-BY-SA-3.0 il 1 Agosto 2021
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