Emilia-Romagna

L'Emilia-Romagna (AFI: /eˈmilja roˈmaɲɲa/; Emilia, Emélia o Emégglia in emiliano e Rumâgna in romagnolo) è una regione italiana a statuto ordinario dell'Italia nord-orientale di abitanti. Il capoluogo è la città metropolitana di Bologna. Confina a nord con Lombardia e Veneto, a ovest ancora con la Lombardia e con il Piemonte, a sud con Liguria, Toscana, Marche e la Repubblica di San Marino. A est è bagnata dal Mare Adriatico.

L'Emilia-Romagna è composta dall'unione di due regioni storiche e geografiche:

  • l'Emilia, che comprende le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara e la maggior parte della Città metropolitana di Bologna;
  • la Romagna, che comprende le province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e i comuni della Città metropolitana di Bologna situati a est del torrente Sillaro (Dozza, Imola, Mordano, Casalfiumanese, Borgo Tossignano, Fontanelice, Castel del Rio).

Geografia fisica

La via Emilia, fatta costruire dal console romano Marco Emilio Lepido, con il suo percorso che segue approssimativamente la linea pedecollinare in direzione nord-ovest/sud-est (da Rimini a Piacenza) divide il territorio della regione in due parti (aree) aventi estensioni pressoché equivalenti: quella settentrionale-orientale (47,8% della superficie complessiva, tutta pianeggiante) e quella meridionale-occidentale (collinare per il 27,1% del territorio e montana per il 25,1%).

Orografia

L'Emilia-Romagna è ripartita orograficamente in maniera quasi simmetrica tra Pianura Padana e rilievi, con la porzione orientale dell'Appennino settentrionale (tosco-emiliano e tosco-romagnolo) che costituisce l'entroterra di ogni provincia eccetto Ferrara. La parte pianeggiante della regione (zona centro-meridionale della Pianura Padana), compresa tra la linea pedemontana e il Po, si allarga progressivamente da ovest verso est, mentre la zona montuosa-collinare conserva per tutto il suo sviluppo una larghezza quasi costante. La proiezione della via Emilia sul territorio coincide quasi perfettamente con la linea esatta di transizione tra la piana e le prime colline adiacenti.

Le maggiori altitudini si trovano nel settore appenninico centrale: il monte Cimone ( m) è la vetta più alta dell'Emilia-Romagna e dell'Appennino settentrionale, ricadente per intero entro i confini amministrativi regionali (provincia di Modena). La pianura è il risultato dei depositi alluvionali portati dal Po e dagli altri fiumi nel corso di migliaia di anni: nell'alta padana emiliano-romagnola si sono depositati i materiali più grossolani come ghiaia, sabbia e piccole rocce, pertanto il suolo risulta molto permeabile e privo di ristagni idrici; nella bassa pianura i depositi sono invece più minuti (limo e argilla) e perciò meno permeabili. Tra le due zone si trova la fascia delle risorgive. Nella parte orientale della regione, rivolta all'Adriatico, si passa da un settore interno di terre già da tempo rassodate e messe a coltura alle vaste aree di recente bonifica idraulica, come i lidi e le valli ferraresi e ravennati.

La Pianura Padana si affaccia sul mare con una costa bassa e sabbiosa assai uniforme; gli ampi arenili e il mare poco profondo si prestano assai bene all'attività turistica balneare.

Idrografia

Il reticolo idrografico è esteso e sviluppato ed è costituito, nella metà occidentale della regione, da una serie di corsi d'acqua ad andamento più o meno parallelo che percorrono le valli e poi divagano nella pianura fino a sfociare nel fiume Po o nei principali corpi idrici. Nella parte orientale, a cominciare dal Reno, i fiumi si gettano invece direttamente nell'Adriatico in estuari poco o nulla rilevati sul profilo costiero. A parte il Po, tutti i corsi d'acqua della regione hanno portate irregolari con andamento torrentizio. Notevole è anche la rete di canali artificiali di derivazione che prelevano acqua per usi civili, industriali e per l'irrigazione di vaste aree della Pianura Padana, primo fra tutti il Canale Emiliano-Romagnolo (una delle più importanti opere idrauliche agrarie della regione e d'Italia) e l'Acquedotto della Romagna (la più costosa opera pubblica realizzata in Romagna nel XX secolo). Si ha così, grazie soprattutto al CER, una “bassa piana” irrigua dedicata all'allevamento per la produzione di latte e formaggio (Parmigiano Reggiano e Grana Padano), poi le "valli" bonificate (in buona parte investite a cereali), quindi la pianura non irrigata coltivata a frutticoltura specializzata (Cesenate) e infine le colline adibite a vigneto o a coltura promiscua. Oltre queste (salendo di quota verso l'interno della regione) abbiamo i prati, i pascoli e i boschi dell'alta collina e degli Appennini, che si sviluppano sulle testate del reticolo idrografico.

I fiumi presenti nel territorio sono classificabili in quattro ordini:

  • Ordine principale: Po (il più importante della regione. Il suo corso segna anche parte del confine amministrativo regionale settentrionale).
  • Second'ordine: Enza, Panaro, Parma, Reno, Secchia, Taro, Trebbia.
  • Terz'ordine: Arda, Baganza, Bidente, Ceno, Conca, Crostolo, Diversivo del Volano, Fiorillo, Fiumi Uniti, Idice, Lamone, Marecchia, Montone, Nocerino, Nure, Po di Goro, Po di Volano, Rabbi, Ronco, Samoggia, Santerno, Savio, Senio, Setta, Sillaro, Tidone.
  • Quart'ordine: Acerreta, Ausa, Aveto, Bevano, Bidente di Corniolo, Bidente di Pietrapazza, Bidente di Ridràcoli, Borello, Brasimone, Canale Bianco (nord di Ferrara), Canale bonifica destra del Reno, Canale della Botte, Canale derivatore, Canale di Burana, Canale diversivo, Canale Emiliano-Romagnolo, Canale Morozzo, Canale Naviglio, Canale Navile, Canale Poatello, Cavo Fiuma, Cavo Lama, Cedra, Chero, Chiavenna, Collettore acqua basse modenesi, Collettore acque basse reggiane, Dolo, Dragone, Fossa di Spezzano, Fossa Zena, Gaiana, Ghiaia di Serravalle, Guerro, Lavino, Leo, Limentra di Treppio, Luretta, Marano, Marzeno, Ongina, Para, Parola, Pisciatello, Po morto di Primaro, Quaderna, Recchio, Riglio, Rigossa, Rossenna, Rovacchia, Rubicone, Samoggia, Sàvena, Scoltenna, Secchiello, Sellustra, Silla, Sintria, Stirone, Tassobbio, Tavollo, Termina, Tiepido, Tramazzo, Tresinaro, Uso, Ventena, Voltre, Zena. Sfociano quasi tutti nell'Adriatico o sono affluenti del Po.

Ambiente

In Emilia-Romagna ricadono due parchi nazionali, entrambi in comune con la Toscana: il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna e il Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano. Nel territorio della regione sono compresi anche 14 parchi regionali nonché numerose altre aree naturali protette. I principali problemi ambientali riscontrati sia in Emilia sia (in minor misura) in Romagna risiedono nella libertà lasciata ai comuni nel campo dell'urbanizzazione, che è vista come causa preminente del consumo di suolo, e nell'inquinamento dell'aria dei grandi centri urbani dovuto ai veicoli e alle attività industriali.

Aree protette

In Emilia-Romagna troviamo due importanti parchi nazionali situati in Appennino, varie riserve statali e regionali nonché numerose altre zone tutelate dalla Rete Natura 2000 e non solo. La provincia di Ferrara è quella con la maggior percentuale di superficie soggetta a salvaguardia. Le principali aree protette sono:

  • Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna
    • Riserva naturale integrale Sasso Fratino: situata interamente all'interno del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi (in provincia di Forlì-Cesena, nel versante romagnolo) questa riserva naturale integrale gestita dallo stato è oggi Patrimonio Mondiale dell'Umanità tra le faggete vetuste europee all'interno del sito seriale "Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d'Europa".
  • Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano
  • Parco regionale del Corno alle Scale
  • Parco regionale dell'Alto Appennino Modenese
  • Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola
  • Parco regionale del Delta del Po dell'Emilia-Romagna: di notevole importanza biologica in quanto ospita l'unica popolazione nidificante di fenicottero rosa del centro-nord Italia e molteplici specie vegetali tipiche delle zone umide.

Storia

L'Emilia-Romagna comprende due realtà storico-geografiche distinte: l'Emilia e la Romagna, che corrispondono rispettivamente all'antica area Ducale longobarda e all'antica area Bizantina e poi Pontificia. Anticamente tutta la Pianura Padana ha avuto il nome di Longobardia (o Lombardia) per più di anni, come riporta l'esempio della città di Reggio Emilia chiamata "Reggio di Lombardia" fino all'Unità d'Italia o la stessa località di Massa Lombarda (RA) che ancora oggi lo riporta nel toponimo comunale. I territori della regione padana hanno avuto vicissitudini e destini intrecciati a partire dall'insediamento gallico (Gallia Cisalpina) e successiva conquista romana (come provincia senatoria) fino alla fine del Regno Longobardo. Fu solo a partire dal IX secolo che le cose cominciarono a cambiare: la Romagna divenne soggetta al dominio teocratico papale mentre l'Emilia all'autorità comunale e ducale. Da quel periodo in poi le due aree, così come tutta la Pianura, furono teatro per secoli di guerre sanguinose tra fazioni filo-papali (Guelfi) e filo-imperiali (Ghibellini). Dopo il breve periodo napoleonico della Repubblica Cisalpina i Ducati esistettero fino all'Unità d'Italia, quando l'autorità Ducale fu sostituita con quella del nuovo Re. Parallelamente il territorio pontificio della Romagna fu tolto al Papa. Emilia e Romagna entrarono infine a far parte del nuovo Stato Italiano simultaneamente, per volere dell'allora dittatore Carlo Farini che le unificò al Regno di Sardegna, poi Regno d'Italia, il 30 novembre 1859.

Storia dell'Emilia

Le principali popolazioni italiche insediatesi in Emilia nei tempi antichi furono quella degli Etruschi, come testimoniato da numerose città da essi fondate, tra le quali Felsina (Bologna), Parma, Spina e quella dei Celti, stanziati anche in numerose altre aree dell'Italia Settentrionale. A partire dal III secolo a.C. i Romani presero possesso del territorio, imponendosi sul…

Testo tratto da Wikipedia - Emilia-Romagna sotto la licenza CC-BY-SA-3.0 il 1 Agosto 2021

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