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Le Seychelles (pron. it o it; in inglese /seɪˈʃɛlz/, in francese /sɛʃɛl/), in italiano anche Seicelle, ufficialmente la Repubblica delle Seychelles (in francese République des Seychelles; in creolo seicellese: Repiblik Sesel, in inglese Republic of Seychelles), sono uno Stato insulare il cui territorio è costituito da un arcipelago di 115 isole, localizzato nell'Oceano Indiano a circa a est delle coste dell'Africa Orientale.

L'arcipelago si trova a nord-est della punta settentrionale del Madagascar, ed è circondato da altri stati (o dipendenze) insulari fra cui Zanzibar a ovest, Mauritius e la Riunione a sud, le Comore e Mayotte a sudovest, e le Maldive a nordest. Con soli abitanti, si tratta dello Stato indipendente africano dalla popolazione più esigua.

Storia

Si pensa che almeno alcune isole delle Seychelles possano essere state visitate da navigatori austronesiani-malesi sulla rotta per il Madagascar attorno al 200-300 a.C., così come da marinai maldiviani o arabi durante le esplorazioni a scopo commerciale dell'Oceano Indiano. In un manoscritto arabo datato 851 d.C. vengono menzionate le Maldive e genericamente altre isole poste oltre queste ultime, probabilmente le Seychelles. Sebbene gli arabi commerciassero il pregiato frutto del coco de mer, endemico di alcune isole di questo arcipelago, moltissimi anni prima della loro scoperta, si è più propensi a ritenere che essi lo ottenessero a partire da frutti caduti e trascinati dalla corrente in Indonesia o alle Maldive una volta decompostisi, piuttosto che andarlo a cercare direttamente sulle isole.

La scoperta vera e propria delle Seychelles da parte degli europei viene generalmente datata 1502, quando l'ammiraglio portoghese Vasco da Gama, in viaggio verso l'Africa orientale dall'India, avvistò alcune isole che vennero a lui intitolate, le Amirantes o "Isole dell'Ammiraglio": sulle mappe portoghesi, le Seychelles cominciano ad apparire col nome di "Sette Sorelle". Bisognerà però attendere il 19 gennaio 1609 prima che degli europei mettano piede alle Seychelles: la nave della Compagnia britannica delle Indie orientali Ascension, infatti, sulla rotta per l'India venne costretta da una tempesta a deviare trovando rifugio in una baia di un'isola dell'arcipelago, che si dimostrò disabitata ma ricca di acqua e di cibo, in particolare tartarughe giganti. L'equipaggio, rifocillatosi, rientrò in patria riferendo l'accaduto, senza che però vi venisse prestata attenzione.

Verso la fine del XVII secolo l'arcipelago divenne un covo di pirati provenienti dal mar dei Caraibi, come testa di ponte per le razzie ai danni delle imbarcazioni che percorrevano la rotta Europa - Mar Rosso - Golfo Persico - Estremo Oriente cariche di merci preziose. Per contrastare quest'attività l'energico governatore della prospera colonia di Isle de France (oggi Mauritius), Bertrand-François Mahé de La Bourdonnais, nel 1742 commissionò a Lazare Picault di mappare con accuratezza il tratto di mare fra il Madagascar e l'India: il 21 novembre di quell'anno, Picault, con le navi Charles ed Elisabeth, gettò l'ancora ad Anse Boileau (e non a Baie Lazar, erroneamente ritenuta punto d'approdo della spedizione, tanto da nominarla in tal modo proprio in onore del presunto scopritore), trovando un ambiente paradisiaco e ricco di risorse, tanto da nominare la terra scoperta Ile d'Abondance ("isola dell'abbondanza").

Rientrato alla base, Picault venne nuovamente inviato in missione nel 1744 per una mappatura più accurata dell'arcipelago: rivisitò l'Ile d'Abondance, ribattezzandola Mahé in onore del governatore, e scoprì anche le isole di La Digue (inizialmente battezzata Ile rouge, "isola rossa"), Praslin (battezzata Isle des Palmes, "isola delle palme") e Frégate, collettivamente battezzate come Iles de La Bourdonnais. Sia Picault che La Bourdonnais avevano progetti ambiziosi per l'arcipelago, tuttavia la deposizione del governatore nel 1746 mise fine a qualsiasi iniziativa.

L'arcipelago venne sostanzialmente ignorato fino al 1754, quando con lo scoppio della Guerra dei sette anni, le autorità francesi inviarono due navi a prendere possesso delle isole. Il comandante della spedizione, Corneille Nicolas Morphey, pose una lapide a formalizzare l'atto di annessione in nome del re Luigi XV e della Compagnia francese delle Indie orientali il 1º novembre 1756. Morphey rinominò inoltre l'isola principale Isle de Séchelles in onore dell'allora ministro delle finanze francese Jean Moreau de Séchelles: in seguito il nome (anglicizzato in Seychelles) verrà utilizzato per indicare l'intero arcipelago, mentre l'isola manterrà il nome primigenio di Mahé. Con la fine della guerra ed il ridimensionamento coloniale francese, la Compagnia francese delle Indie orientali collassò, lasciando i possedimenti nell'Oceano Indiano sotto la diretta autorità reale: il nuovo governatore di Mauritius, Pierre Poivre, individuò in Mahé un perfetto terreno per la coltivazione di spezie, nell'ottica di spezzare il monopolio olandese di questo commercio.

Nel Natale del 1768, Nicolas Dufresne prese possesso dell'intero arcipelago per conto della Corona francese, in concomitanza con una spedizione commerciale di isola in isola. L'anno successivo, nel 1769, l'importanza strategica delle Seychelles crebbe notevolmente quando i navigatori Grenier e Rochon dimostrarono che era possibile una rotta più celere verso le Indie passando per l'arcipelago: nel frattempo, Brayer du Barré ottenne il permesso reale per la colonizzazione a proprie spese dell'isola di Sainte Anne.

Il 12 agosto 1770 Du Barré inviò sull'isola quindici coloni con sette schiavi africani, una donna di colore e sette indiani, non unendosi egli stesso alla spedizione in quanto rimasto a Mauritius per ottenere fondi: le sue continue pressioni per ottenere denaro vennero costantemente ignorate dalla Madrepatria in quanto l'insediamento non produceva beni di valore, anzi a un anno di distanza dalla tentata colonizzazione i membri della spedizione fecero ritorno in Francia o si stabilirono a Mahé, mentre Du Barré morì oberato dai debiti in India nel 1777. Frattanto, nel 1771, dopo i deludenti risultati ottenuti a Mauritius e alla Réunion il governatore Poivre inviò Antoine Gillot a Mahé per valutare l'effettiva possibilità di coltivazione di spezie: Gillot si stabilì nella zona di Anse Royale, e cominciò ad avviare con discreto successo la piantumazione di noce moscata, pepe, cannella e chiodi di garofano.

La presenza sempre maggiore di navi battenti bandiera inglese nei mari dell'arcipelago spinse le autorità a distaccare una guarnigione di soldati nel forte costruito per l'occasione e battezzato Etablissement du Roi ("insediamento del re"), posto nell'area nella quale oggi sorge Victoria, la capitale delle Seychelles. Gillot, inizialmente eletto nominalmente il capo dei coloni, venne rimpiazzato nel 1788 da Jean Baptiste Philogene de Malavois, che si affrettò una volta in carica ad emanare trenta decreti coi quali dichiarava ammissibile solo uno sfruttamento sostenibile delle risorse dell'isola.

Con la rivoluzione francese, i coloni si organizzarono in un'assemblea e decisero a maggioranza di autogestire la colonia, dichiarando la terra possedibile solo dai discendenti dei coloni già presenti e slegandosi dai dettami della più prospera e anziana per fondazione Mauritius: la schiavitù non venne abolita, in quanto si ritenne che senza manodopera gratuita la colonia fosse condannata ad avere vita molto breve.

Col passaggio della gestione della colonia nelle mani di Jean Baptiste Quéau de Quincy, le Seychelles diventarono una base per i corsari francesi: gli inglesi non tardarono a scoprire la provenienza di tali corsari che depredavano le loro navi commerciali, e nel 1794 inviarono uno squadrone di tre navi capitanate dal commodoro Henry Newcome, che diede a Quincy un'ora di tempo per arrendersi e consegnarsi. Costui, al termine di lunghe negoziazioni, ottenne l'incolumità ed il mantenimento dei possedimenti per sé e per gli altri coloni, sia pure a mezzo della rinuncia ad ogni opposizione militare e della neutralità assoluta. Tuttavia, il Regno Unito non fece nessun concreto tentativo di acquisire il possesso delle Seychelles, considerate prive di risorse d'interesse, sicché la colonia originaria, ancora guidata da Quincy, cominciò a prosperare, rinnovando per sette volte i propri termini di resa coi britannici.

L'11 luglio 1801 giunse sulle coste di Mahé la fregata Chiffonne, carica di prigionieri esiliati da Napoleone: la nave venne fronteggiata dall'inglese Sybille, il cui capitano Adam dovette fare i conti con l'opposizione di Quincy e dei suoi uomini. Anche in questo caso, il governatore riuscì a cavarsela grazie alle sue doti di mediatore.

Il blocco navale delle colonie francesi dell'Oceano Indiano da parte degli inglesi proseguì fino al 1810, quando si ebbe la capitolazione della Réunion e poco dopo di Mauritius: il capitano britannico Beaver riconobbe nuovamente i termini favorevoli della resa di Quincy in cambio del riconoscimento della resa di Mauritius, lasciando alla sua partenza il luogotenente Bartholomew Sullivan per monitorare la situazione. Con l'accordo di Mauritius nel 1810, e formalmente omologata con l'inclusione nel Trattato di Parigi del 1814, le Seychelles divennero una colonia britannica a tutti gli effetti. Sullivan non ebbe vita facile nel controllare la tratta degli schiavi (illegale per la legge inglese ma non per quella francese, mentre il possesso di schiavi non era reato per nessuna delle due amministrazioni) da parte dei coloni, che dal canto loro si ingegnavano per ottenere nuovi schiavi da navi francesi evitando al contempo multe e sequestri, e finì per rassegnare le proprie dimissioni. Al suo posto venne nominato Edward Madge, il quale ebbe a più riprese scontri con Quincy, che era rimasto in carica come giudice di pace.

Nei decenni successivi, la vita nella colonia scorse senza particolari problemi, coi governatori inglesi che si succedevano accettando di buon…

Testo tratto da Wikipedia - Seychelles sotto la licenza CC-BY-SA-3.0 il 1 Agosto 2021

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