Provincia de Córdoba

Villa Carlos Paz

Villa Carlos Paz

La provincia di Córdoba è una provincia dell'Argentina.

Geografia fisica

Situata nella parte centrale del Paese, essa confina, partendo da nord e proseguendo in senso orario, con le province di Catamarca, Santiago del Estero, Santa Fe, Buenos Aires, La Pampa, San Luis e La Rioja.

Il suo rilievo è caratterizzato da quattro aree ben distinte: 2/3 (Est e Sud) di questa provincia sono pianure e penipianure corrispondenti alla zona pampeana coperta di praterie e steppe; la quinta parte nordovest è montagnosa e corrisponde alle Sierras de Córdoba tra le quali emergono le Sierras Grandes, con cime di 3000 m di altitudine coperte di boschi e, nelle sue zone più alte, di lande; nell'estremo nordest si trova la zona bassa e chaqueña, bagnata da umidali e dal gran lago salato chiamato Mare di Ansenuza, mentre l'estremo nordovest è una depressione desertica coperta da gigantesche saline chiamate Salinas Grandes (Saline Grandi).

Storia

Questa provincia argentina è stata abitata fin da circa 16.000 anni fa dalle popolazioni indigene (anche se, com'è successo fino all'arrivo degli europei nel XVI secolo, con poca densità geografica): tra i suoi indigeni spiccarono quelli civilizzati e barbuti Henia-Kamiare o comechingones.

Gli spagnoli arrivarono nel secolo XVI, essendo l'adelantado (precursore) e conquistador Jerónimo Luis de Cabrera, il fondatore dell'argentina città di Córdoba nel 1573 sulle sponde del Río Primero.

Nel secolo XVII la provincia e la sua capitale (grazie alla sua ubicazione centrale nel Cono Sud) si trasformarono in un nodo di trasporti tra l'Europa, il Cile e l'Alto Perù; nel secolo XVIII la popolazione era tanto prosperata che l'Università di Córdoba, fondata nel 1613, fu la prima università argentina e la seconda dell'America del Sud. All'epoca la maggioranza della popolazione era rurale e gaucha, nello stesso tempo la città capitale della provincia ricevette il soprannome ancora vigente di La Docta (La Dotta).

Nel 1806 i britannici invasero Buenos Aires, Montevideo e altre zone del Río de la Plata; per questo motivo il viceré del Río de la Plata, Rafael de Sobremonte, si rifugiò a Córdoba dichiarandola capitale del vicereame. Forze cordovane al comando di Juan Bautista Bustos aiutarono a espellere gli invasori. Il 25 maggio del 1810, in seguito al successo degli argentini, che vinsero contro gli inglesi senza quasi nessun aiuto spagnolo, l'Argentina si trasformò in un Paese indipendente; ma il viceré Jacques de Liniers, nato francese benché al servizio degli spagnoli, tentò una controrivoluzione a Córdoba, ma tale complotto fallì: gli argentini sconfissero gli spagnoli e giustiziarono i suoi capi nella stessa Provincia di Córdoba.

La provincia di Córdoba aderì entusiasticamente alla lotta per l'indipendenza; ma prima che tale guerra giungesse al termine, si vide coinvolta nella guerra civile tra le chiamate leader federali, guidati dal caudillo (capo) della Provincia Orientale José Gervasio Artigas e gli autoproclamati "unitari", alleati dell'Inghilterra. Nella guerra civile lottarono, ogni leader per la rispettiva fazione, il caudillo federale Juan Bautista Bustos e il capo o caudillo unitario José María Paz.

Finita la guerra civile verso il 1855 la provincia, grazie alle grandi risorse umane e naturali, prosperò velocemente. Nel 1870 vi si stabilì un'importante rete ferroviaria, prosperarono l'agricoltura e l'allevamento intensivi grazie alla grande immigrazione europea con un enorme afflusso d'immigranti: italiani (dal Piemonte, dalla Lombardia, dal Friuli, dalla Calabria, ecc.), spagnoli, tedeschi, armeni, ecc. Tra i figli degli immigranti risaltano i governatori Ramón José Cárcano e Arturo Umberto Illia.

Durante il secolo XX la città argentina di Córdoba fu trasformata in uno dei principali poli industriali dell'America latina e dell'Emisfero australe: vi si stabilirono fabbriche di aeroplani (soprattutto a getto [Fadea]), automobili, autocarri, trattori e locomotive e perfino, quasi all'inizio del presente secolo XXI, una piccola impresa che fabbricava computer; nella zona pampeana si stabilirono produttori di latticini (tambos), oltre a latte pastorizzato di mucca, formaggi, ricotte, yogurt, ecc. come quelli della cooperativa SanCor, imprese produttrici di caramelle e torroni e cioccolatini (in Río Tercero (I.e.: Georgalos), Río Segundo, Villa María, Arroyito - Arcor), macchinari agricoli, motociclette (in Las Varillas: Zanella), macchine per cucire, in San Francisco (Godeco), aeroplani leggeri, in Morteros (Aero Boero), industrie chimiche come Atanor in Río Tercero, produzione intensiva di uliveti e i loro derivati nella zona del Dipartimento di Cruz del Eje (Croce dell'Asse), ecc. Mentre le Sierras di Córdoba (per esempio le Sierras Grandes) divennero una delle principali aree turistiche, seguite dal Mar Chiquita (o il Mare di Ansenuza), risaltando come città turistiche Villa Carlos Paz, Capilla del Monte e Villa General Belgrano, e l'estesa zona della Valle di Traslasierra tra altre.
Ma col globalizzante trattato chiamato Mercosur (anni 1991-2015), come altre zone industriali dell'Argentina, andò perdendo importanza a beneficio del Brasile e di Paesi di manodopera a basso costo (manodopera barata).

Alla fine di secolo XX si stabilì come capitale alternativa ufficiale di questa provincia l'importante città di Río Cuarto.

Monumenti e luoghi di interesse

Nel 2008 il quotidiano La Voz del Interior, in collaborazione con l'Agenzia del Turismo di Córdoba, organizzò un concorso per definire le Sette Meraviglie di Córdoba. L'elezione ebbe luogo tra maggio e settembre e furono distinte due graduatorie: le meraviglie naturali e le meraviglie costruite dall'uomo (artificiali) nella città di Córdoba e provincia.

Testo tratto da Wikipedia - Provincia di Córdoba (Argentina) sotto la licenza CC-BY-SA-3.0 il 1 Agosto 2021

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