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L'India (in hindi: भारत, Bhārat), ufficialmente Repubblica dell'India (in hindi: भारत गणराज्य, Bhārat Gaṇarājya), è uno Stato federale dell'Asia meridionale, con capitale Nuova Delhi. Con  km², l'India è il 7º stato del mondo per superficie, mentre con circa 1 miliardo e 390 milioni di abitanti, è il 2º più popoloso dopo la Cina.

È bagnato dall'oceano Indiano a sud, dal mar Arabico a ovest e dal golfo del Bengala a est, possiede una linea costiera che si snoda per 7.517 km., e confina con il Pakistan a ovest, Cina, Nepal e Bhutan a nord-est, Bangladesh e Myanmar a est. Suoi vicini prossimi, separati dell'oceano Indiano, sono lo Sri Lanka a sud-est e le Maldive a sud-ovest. Possiede una ricchissima diversità vegetale e animale e numerosi habitat protetti.

Sede della civiltà della valle dell'Indo e regione di rotte commerciali storiche e di vasti imperi, il subcontinente indiano è stato identificato con il suo commercio e la ricchezza culturale per gran parte della sua lunga storia. Quattro grandi religioni del mondo (il buddismo, l'induismo, il giainismo e il sikhismo) sono nate qui, mentre lo zoroastrismo, l'ebraismo, il cristianesimo e l'islam vi arrivarono entro il I millennio d.C., dando forma nella regione a una grandissima diversità culturale, espressa specialmente dal Sultanato di Delhi, dall'Impero Moghul, dall'Impero di Vijayanagara e dall'Impero maratha.

Sotto il regno dell'imperatore Aurangzeb, l'India è stata l'economia più forte e produttiva del mondo, valendo un quarto (25%) del PIL mondiale, con un'entrata annuale dieci volte di più dell'Impero francese. Gradualmente annessa alla Compagnia britannica delle Indie orientali dai primi decenni del XVIII secolo e colonizzata dal Regno Unito dalla metà del XIX secolo, l'India è diventata un moderno Stato nazionale nel 1947, dopo una lotta per l'indipendenza che è stata caratterizzata da una diffusa resistenza non violenta guidata da Gandhi.

L'India è la settima più grande economia del mondo in termini nominali e la quarta in termini di potere d'acquisto. Riforme economiche hanno trasformato lo Stato nella seconda economia a più rapida crescita (è uno dei cinque Paesi a cui ci si riferisce con l'acronimo BRICS). La società indiana è multilingue, multietnica e caratterizzata da uno storico pluralismo religioso. Nonostante ciò, il Paese soffre ancora di alti livelli di povertà, analfabetismo (143°) e malnutrizione, oltre ad avere un sistema sociale basato sulle caste ancora influente benché sia stato ufficialmente abolito nel 1947, anno in cui l'India ha ottenuto l'indipendenza.

Etimologia

Il nome India deriva dall'Indo Tabandalese, che deriva dalla parola persiana Indù, dal sanscrito Sindhu, la storica denominazione locale per il fiume Indo (oggi in Pakistan). Gli antichi Greci si riferivano agli Indiani con il termine Indoi (Ινδοί), il "popolo dell'Indo". Nella Costituzione indiana, e anche nell'uso comune di varie lingue indiane, ci si riferisce all'India anche con il termine di Bharat, anch'esso nome ufficiale con pari status. L'Hindustan, che in persiano significa "Terra degli indù", storicamente è in riferimento al nord dell'India, ma saltuariamente è usato come sinonimo per l'intero Paese.

Storia

Le più antiche testimonianze note di vita umana in India sono rifugi dell'età della pietra dipinti a Bhimbetka, nel Madhya Pradesh. I primi insediamenti permanenti conosciuti apparvero oltre 9000 anni fa e si svilupparono gradualmente nella Civiltà della valle dell'Indo, che risale al 3300 a.C.

Seguì il periodo vedico, che gettò le fondamenta dell'induismo e di altri aspetti culturali, che caratterizzarono gli albori della società indiana, e si concluse intorno al 500 a.C.

A partire dal 550 a.C. si svilupparono nuove forme di aggregazione e sorse in buona parte del paese un discreto numero di regni e repubbliche indipendenti, noti con il nome di Mahajanapada. La più importante di essi, egemone nelle vaste regioni orientali, sarà il regno del Magadha.

Nel III secolo a.C. la maggior parte dell'Asia meridionale venne unita sotto la guida dell'Impero Maurya del sovrano Chandragupta Maurya.

Questo vastissimo impero, il primo a unificare quasi l'intero subcontinente indiano, fiorì sotto l'imperatore Aśoka, una delle figure preminenti della storia antica dell'India. L'impresa di unificare un territorio così vasto sarà emulata solo parecchi secoli dopo la caduta dell'Impero Maurya da un altro grande impero: l'Impero Gupta nel III secolo d.C., in un periodo definito come "l'età d'oro dell'India antica". In quei secoli vi furono continui contatti commerciali con l'Impero Romano. Con la caduta dell'Impero Gupta sorsero nuovi regni, soprattutto a meridione, dove presero forma nuovi imperi, tra cui i principali furono quello delle dinastie Chalukya, Rashtrakuta, Hoysala, Pallava, Pandya, e Chola. Nell'epoca dei grandi imperi dell'antichità, la scienza, l'ingegneria, l'arte, la letteratura, l'astronomia e la filosofia fioriranno sotto il patrocinio dei vari re ed imperatori.

In seguito alle invasioni provenienti dall'Asia centrale tra il X e il XII secolo, gran parte del nord India passò sotto il dominio del Sultanato di Delhi prima e del più vasto Impero Moghul poi. Sotto il regno di Akbar il Grande l'India conobbe un raro periodo di armonia religiosa e di fervore culturale ed economico. Durante il suo regno, l'India diventó l'economia più forte del mondo, producendo quasi un quarto del PIL mondiale. Inoltre, l'entrata annuale dell'impero Moghul era dieci volte più alta di quella del coevo Impero francese.

Gli imperatori Moghul estesero gradualmente i loro regni fino a coprire gran parte del subcontinente. Tuttavia diversi regni indigeni, come ad esempio l'Impero di Vijayanagara indù resistettero, in particolare nel sud, oltre al Regno Ahom nel nord-est.

Tra il XVII e il XVIII secolo, la supremazia dei Moghul diminuì e l'Impero Maratha divenne la potenza dominante.

Dal XVI secolo diversi paesi europei, tra cui Portogallo, Paesi Bassi, Francia e Regno Unito, iniziarono ad arrivare, dapprima come commercianti, ma poi, approfittando delle frizioni tra i vari regni, come potenze coloniali.

Nel 1856 la maggior parte dell'India era sotto il controllo della Compagnia britannica delle Indie Orientali.

Un anno più tardi, un'insurrezione indipendentistica a livello nazionale, chiamata Rvolta dei Sepoy, ma dagli Indiani etichettata come "Prima guerra di indipendenza indiana", mise in serio pericolo il dominio della struttura britannica, ma alla fine l'insurrezione armata fu sedata.

Come conseguenza, l'India passò interamente sotto il governo diretto della Corona britannica, come colonia dell'Impero Britannico.

Nella prima metà del XX secolo fu proclamata una lotta per l'indipendenza a livello nazionale dal Congresso Nazionale Indiano e da altre organizzazioni politiche. In seguito iniziarono anche i sacrifici dei Sikh, il più noto dei quali fu Bhagat Singh, che giocarono un importante ruolo nella cacciata dei Britannici.

Negli anni venti e trenta, con il movimento guidato dal Mahatma Gandhi, milioni di persone furono impegnate in una campagna di disobbedienza civile di massa. Il 15 agosto 1947 l'India ottenne l'indipendenza dal Regno Unito, ma fu divisa in due governi indipendenti tra il Dominion dell'India e il Dominion del Pakistan, in conformità con la volontà della Lega Musulmana Panindiana, ben vista anche da una parte cospicua del nazionalismo espresso dalla componente hindu.
Tre anni più tardi, il 26 gennaio 1950, l'India divenne una repubblica ed entrò in vigore una nuova costituzione.

Dopo l'indipendenza scoppiarono lotte di religione fra le caste (abolite ufficialmente da Gandhi, ma di fatto in buona parte sopravvissute nel vissuto quotidiano), e insurrezioni in varie parti del Paese, arginate grazie alla sostanziale tolleranza culturale indiana e alle intelligenti riforme costituzionali, ispirate dal pensiero gandhiano e realizzate dal governo del discepolo del Mahatma, Pandit Nehru.

Il terrorismo in India costituisce un grave problema: in particolare esso è presente nel Jammu e Kashmir, nel nord-ovest dell'India, dove l'irrisolta questione del Kashmir continua ad avvelenare gli animi dell'India e del Pakistan ma, negli ultimi anni, esso si è presentato anche nelle grandi città, come ad esempio Nuova Delhi e Bombay. Di particolare rilievo è stato l'attacco del 2001 al Parlamento indiano.

L'India ha sospeso le controversie territoriali con la Cina, che nel 1962 portarono alla guerra sino-indiana, e quelle con il Pakistan, che hanno provocato varie guerre nel 1947, 1965, 1971 e 1999.

Ricordiamo anche la nascita, il 26 marzo 1973, sul metodo gandhiano del Satyagraha, di un movimento per la salvaguardia e la conservazione della foresta, noto come "Movimento Chipko".

L'India è un membro fondatore del Movimento dei Non-Allineati e delle Nazioni Unite (all'epoca come facente parte dell'India britannica).

Nel 1974 l'India ha condotto un test nucleare sotterraneo, a cui hanno fatto seguito altri cinque test nel 1998, divenendo una potenza dotata di bomba atomica. A partire dal 1991, importanti riforme economiche hanno trasformato l'India in uno dei paesi con tassi di crescita economica fra i più alti del mondo, che ha contribuito, sia a livello regionale sia generale, ad aumentarne il peso politico, malgrado la pesante sopravvivenza di gravi disparità sociali ed economiche, specialmente espresse nell'irrisolto confronto tra città e campagne.

Nel 1975, la premier Indira Gandhi dichiarò uno stato di emergenza interna, dopo essere stata incriminata in uno scandalo di corruzione e per l'uso improprio dell'apparato governativo per la sua campagna elettorale. Invece di adempiere all'ordine dell'Alta corte di Allahabad di lasciare il suo seggio nel Parlamento indiano, governò con decreti fino al 1977. Le proteste guidate da J.P. Narayan, Raj Narain, Satyendra Narayan Sinha e Morarji Desai - che avevano invaso le strade di Delhi vicino al palazzo del Parlamento e alla residenza del Primo ministro, in …

Testo tratto da Wikipedia - India sotto la licenza CC-BY-SA-3.0 il 1 Agosto 2021

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