Ciudad Autónoma de Buenos Aires

Buenos Aires (AFI: ˈaiɾes; letteralmente in italiano "buone arie") è la capitale e maggiore città dell'Argentina. Soprannominata La Regina del Plata o La Parigi del Sudamerica. Oltre a essere la città più popolosa del paese è anche una delle più grandi metropoli sudamericane, la terza dell'America Latina, la seconda dell'emisfero australe dopo San Paolo e la 67ª città più popolata al mondo con i suoi abitanti, nonché sede di uno dei maggiori porti del continente; l'area metropolitana, nota con il nome di Grande Buenos Aires, conta persone, mentre l'intera provincia raggiunge i abitanti, il che lo rende il 4º agglomerato urbano più popolato del continente americano, i cui residenti corrispondono a oltre un terzo dell'intera popolazione del Paese.

Suddivisa in 15 comuni e quindi in 48 barrio, è uno dei più importanti centri politici, culturali e finanziari dell'economia nazionale e, in virtù della fitta rete di nodi stradali e autostradali che si diramano lungo la metropoli, funge da principale punto di convergenza per i trasporti di tutta l'America meridionale.

La città fu fondata la prima volta nel 1536 dalladelantado Pedro de Mendoza. Distrutta dai nativi, fu rifondata nel 1580 dall'esploratore Juan de Garay, e dopo essere stata accorpata al Vicereame del Perù nel 1776 fu designata capitale del Vicereame del Río de la Plata, appena costituitosi per conto del re di Spagna sotto la Corona d'Aragona. Durante la prima delle invasioni britanniche, avvenuta nel 1806, la città fu occupata dalle forze britanniche e rimase per 45 giorni sotto la bandiera del Regno Unito. Nel 1810 ci fu la rivoluzione di Maggio, che spodestò il viceré e diede inizio alla guerra d'indipendenza. Nel 1880, sotto il governo di Nicolás Avellaneda, fu federalizzata, e la città venne separata dalla provincia omonima che la circonda. La "Grande Buenos Aires" è stata una delle principali destinazioni del processo di immigrazione che ha riguardato l'Argentina dalla fine del XIX secolo.

Attualmente occupa il 20º posto nella classifica delle città globali. Nel 2018 la rivista Foreign Policy l'ha inserita alla 91ª posizione nella lista delle 100 città con la più alta qualità di vita, uno dei migliori piazzamenti in America Latina.

Geografia fisica

La città di Buenos Aires sorge sulle sponde meridionali del Río de la Plata. La parte sud della città è lambita dal Riachuelo, un piccolo affluente del Río de la Plata che segna il confine meridionale con la provincia di Buenos Aires.

Buenos Aires non appartiene alla provincia omonima: essa circonda la città, estendendosi per una superficie simile a quella dell'Italia, e ha come capoluogo la città di La Plata.

I limiti di Buenos Aires sono determinati nella parte orientale dal Río de la Plata, nella parte meridionale e a sud-est dal fiume Matanza-Riachuelo e a nord-ovest, ovest e sud-ovest dall'Avenida General Paz, una strada lunga che separa la provincia di Buenos Aires dalla città.

Buenos Aires si trova nella pampa, fatta eccezione per alcune zone, come per esempio l'Aeroparque Jorge Newbery, e Puerto Madero quartiere e principale porto della città e che sono stati costruiti su terreni bonificati lungo le coste del Río de la Plata.

Sismicità

La regione è a bassa sismicità; il terremoto più forte si produsse alle 3:20 UTC-3 del 5 giugno 1888, con una magnitudo pari a 5,5 della scala Richter.

Storia

La fondazione e l'età coloniale

La città fu fondata per la prima volta dallo spagnolo Pedro de Mendoza il 2 febbraio 1536 con il nome di Ciudad del Espíritu Santo y Puerto Santa María del Buen Ayre. Questo primo villaggio sorgeva leggermente a sud rispetto all'attuale centro, l'area era infatti quella occupata dall'odierno parco Lezama, situato nella parte sud del barrio di San Telmo. Quattro anni dopo il loro arrivo i coloni furono costretti ad abbandonare la cittadina a causa di un attacco degli indigeni. Nel 1580 l'esploratore spagnolo Juan de Garay fondò per la seconda e definitiva volta, la città con il nome di Ciudad de la Santísima Trinidad y Puerto de Nuestra Señora de los Buenos Aires. La città fu battezzata con questo nome in onore della Madonna di Bonaria di Cagliari, in Sardegna. Occupava un'area di e ospitava 63 abitanti.

I primi anni di vita di Buenos Aires furono di stenti: tagliata fuori dalle principali rotte commerciali della Spagna, gli abitanti mancavano di ogni comodità. Agli inizi del Seicento la colonia contava appena cinquecento abitanti. A quell'epoca per potere sopravvivere i coloni trasgredivano la legge e praticavano il contrabbando in maniera pressoché sistematica. La merce proveniente dal Brasile veniva scambiata con il cuoio, ricavato dai bovini che pascolavano nella regione. Nel 1611 fu inaugurato il primo ospedale.

Dalla sua fondazione fino al Settecento Buenos Aires subì diversi attacchi da parte di pirati inglesi, francesi e danesi. Nel 1680 i portoghesi fondarono Colonia del Sacramento sulla sponda opposta del Rio de la Plata, pretendendo così di stabilirsi nella regione. Percependo la minaccia, il governatore José de Garro inviò un ultimatum ai portoghesi, i quali tuttavia lo respinsero. De Garro allora riunì gli abitanti della città per organizzare un attacco contro i portoghesi. Il risultato fu una definitiva vittoria da parte degli spagnoli.

Nel corso del XVIII secolo si affermò nella città una nuova aristocrazia basata non sui titoli personali quanto sulle grandi proprietà fondiarie nell'entroterra. Consapevole del sempre maggior malcontento, nel 1776 il re Carlo III di Spagna proclamò Buenos Aires capitale del Vicereame del Río de la Plata, un immenso territorio che occupava parti delle attuali Argentina, Uruguay, Paraguay, Bolivia e Cile. Grazie a questo nuovo status giuridico la città poté godere di nuovi e fondamentali diritti, primo fra tutti quello di potere commerciare liberamente con resto del mondo, emancipandosi così dal monopolio sulle esportazioni detenuto fino ad allora da Lima.

Nel 1806 il generale maggiore inglese William Carr Beresford si impadronì di Buenos Aires senza incontrare resistenza, ma venne cacciato pochi mesi dopo da un esercito proveniente da Montevideo. Nel 1807 una spedizione inglese, al comando di John Whitelocke, conquistò Montevideo e poco dopo tentò per la seconda volta di impossessarsi di Buenos Aires, ma fu sconfitta dalla fiera resistenza degli abitanti e delle milizie urbane guidate dal viceré Santiago de Liniers e dal sindaco Martín de Alzaga.

L'indipendenza e le guerre civili

Il respingimento delle truppe inglesi pochi anni prima, l'influsso degli ideali dell'Illuminismo e della Rivoluzione francese dall'Europa unita all'invasione napoleonica della Spagna spinsero gran parte della borghesia di Buenos Aires a scendere in piazza per chiedere al viceré sempre maggiori autonomie dalla madrepatria. Dopo una settimana di proteste, il 25 maggio 1810 i rivoltosi proclamarono l'indipendenza della città dalla corona spagnola. Con la rivoluzione di Maggio aveva preso inizio la guerra d'indipendenza argentina, un lungo conflitto che coinvolgerà tutto il cono sud dell'America Latina e che si concluderà solo quindici anni dopo.

Durante gli anni venti del XIX secolo furono intrapresi, sotto il mandato di Bernardino Rivadavia, i primi lavori pubblici nella Buenos Aires post-coloniale, come la costruzione della nuova cattedrale, la costruzione di cimiteri e ospedali e l'istituzione della dogana terrestre e dell'Archivio. Le prime decadi d'indipendenza delle Province Unite del Río de la Plata videro sorgere una forte rivalità tra la capitale nazionale, roccaforte degli unitarios liberale, e le province dell'interno, dove spadroneggiavano i federales più conservatori. Dal piano prettamente politico lo scontro si spostò ben presto su quello militare, con una serie di lunghissimi scontri che daranno vita ad oltre sei decadi di guerre civili. Sul piano invece economico, il punto massimo di divisione tra la capitale e il resto del paese era quello legato alla giurisdizione della dogana del porto e sulla spartizione delle sue entrate. Nel 1835 fu nominato governatore di Buenos Aires il caudillo federale Juan Manuel de Rosas, il quale guiderà redini della Confederazione Argentina sino al 1852.

Tra il 1838 e il 1840 il porto di Buenos Aires venne bloccato dalla marina militare francese causando gravi danni all'economia nazionale. In seguito alla vittoria di Caseros del 3 febbraio 1852, che aveva determinato la fine del regime rosista, il nuovo uomo forte della politica argentina, il caudillo Justo José de Urquiza, decise di emanare una costituzione, di stampo federalista, che ridimensionava fortemente il peso della capitale all'interno degli equilibri politici nazionali. Così, l'11 settembre dello stesso anno, dopo una breve rivoluzione Buenos Aires proclamò la secessione dal resto della Confederazione Argentina dando vita ad un stato indipendente. Negli anni della secessione la città, che godeva delle entrate del porto, fu interessata da una prima serie di lavori pubblici, come la realizzazione di un sistema fognario e la costruzione di alcuni impianti per l'approvvigionamento di acqua potabile, che favorirono la crescita della città e il miglioramento delle condizioni di vita dei suoi abitanti. Nuove leggi, come quella del 1857 sul riposo domenicale, favorirono il miglioramento delle condizioni dei lavoratori. Sempre nel 1857 fu inaugurata la prima ferrovia argentina che univa la stazione del Parque, situata sull'area dell'odierno teatro Colón, a quella di Floresta. La formale indipendenza bonaerense durò fino al 1859, anno in cui le truppe confederate di Urquiza sconfissero quelle portegne guidate dal futuro presidente Bartolomé Mitre nella battaglia di Cepeda. Rientrato all'interno della Confederazione il governo di Buenos Aires tuttavia non rispettò i patti stipulati al momento della resa e, grazie all'appoggio di alcune province dell'interno, riuscì a riorganizzare una forza militare con la quale sconfisse definitivamente Urquiza a Pavón nel settembre del 1861.

Testo tratto da Wikipedia - Buenos Aires sotto la licenza CC-BY-SA-3.0 il 1 Agosto 2021

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