Metz

Metz (pronuncia francese /mɛs/ o /mɛːs/, pronuncia tedesca e lorenese /mɛts/) è un comune di abitanti

Metz costituisce inoltre il principale centro urbano dell'ex regione della Lorena, di cui è stata capoluogo fino alla sua soppressione nel 2015.

Città avente una storia antichissima, i primi insediamenti stabili vengono fatti risalire alla tarda età del bronzo. In seguito nel III secolo a.C. la città, nota col nome di Divodurum Mediomatricorum, divenne la capitale della popolazione gallica dei Mediomatrici, per poi essere occupata dai Romani, sotto cui visse un periodo di grande prosperità. Nel corso del Medioevo Metz godette di ampia considerazione ed indipendenza, venendo scelta dai Merovingi come capitale del regno d'Austrasia, ed in seguito fu capitale della Lotaringia. Tra la seconda metà del XIX secolo e la prima metà del XX secolo la città fu a lungo contesa tra Francia e Germania, che la possedettero alternativamente per 75 anni, fino a quando al termine della Seconda guerra mondiale la città tornò definitivamente sotto il controllo francese.

Origini del nome

Il toponimo Metz ha radici antiche, che si ricollegano al primo nome della città, Divodurum Mediomatricorum.

Il termine Divodurum è di origine gallica, e fu coniato dalla popolazione gallica dei Mediomatrici per indicare il loro principale oppidum. Inizialmente la città era nota solo con il nome di Divodurum, furono poi i Romani ad aggiungere l'etnonimo Mediomatricorum per indicare la popolazione gallica a cui la città apparteneva, come attestato anche dalla Tavola Peutingeriana del II-III secolo.

A partire dal IV secolo la città fu conosciuta solo come Civitas Mediomatricorum secondo un processo comune verificatosi anche in altre città della Gallia nel periodo del tardo impero romano (per cui ad esempio Lutetia Parisiorum, abitata dai Galli Parisii, divenne semplicemente Parisia Civitas, da cui deriva l'odierno Parigi).

Nei secoli seguenti il nome Mediomatrici andò incontro a varie modifiche ed evoluzioni, che, tramite un fenomeno di coalescenza, portarono alla comparsa della parola Mettis nel 511, Metas nell'VIII secolo, Methis nel 1086 e le forme Mes, Mets e Metz fra il XIII e il XV secolo. La forma Metz divenne quella definitiva a partire dal XVII secolo.

Storia

Origini

In tempi antichi Metz, allora conosciuta con il nome di Divodurum (la città dal "monte sacro"), era la capitale dei Mediomatrici, tribù celtica il cui nome, contratto in Mettis, è alle origini dell'attuale nome della città. Agli inizi dell'era cristiana, il sito era già occupato dai Romani. Metz divenne una delle città principali della Gallia, più popolata di Lutetia, ricca per merito delle sue esportazioni di vino e con uno dei più vasti anfiteatri della regione. All'incrocio di numerose strade militari, ed essendo anche una città molto ben fortificata, divenne presto di notevole importanza. Una tra le ultime roccaforti romane fu conquistata da Attila nel 451, e infine passò, verso la fine del V secolo e attraverso pacifiche negoziazioni, nelle mani dei Franchi. Teodorico d'Austrasia la scelse come residenza nel 511; il successivo regno della regina Brunilde donò grande splendore alla città.

Sebbene le prime chiese cristiane siano state trovate all'esterno della città, l'esistenza all'interno delle mura dell'oratorio di Santo Stefano è provata fin dal V secolo. All'inizio del VII secolo, i più vecchi edifici monastici erano quelli di Santa Glossinde e San Pietro. Sotto i Carolingi, la città conservò la benevolenza dei dominatori, i cui troni di famiglia non erano lontani; Carlo il Calvo venne incoronato nella Basilica, e qui Ludovico il Pio e suo figlio Drogone sono sepolti.

Nell'843 Metz divenne la capitale del Ducato di Lorena, e vi si tennero svariati concili e adunanze politiche. Numerosi manoscritti cristiani, prodotto delle scuole di scrittura e pittura di Metz (ad esempio il famoso manoscritto "Trier Ada" e il Messale di Drogone, ad uso personale di un vescovo della casa reale) sono prove di vita intellettualmente attive e di un mecenatismo sontuoso nella Metz carolingia.

Nell'870 la città divenne parte del Regno Franco d'Oriente e appartenne, tra il 911 e il 925, alla Francia, come parte della Lorena. La crescente difficoltà dei vescovi nella città aumentò ancora quando Adalberto I (928-62) ottenne parte dei privilegi spettanti ai conti; fino al XII secolo, quindi, la storia della città è in pratica identica alla storia dei suoi Vescovi. Nel 1039 fu costruito un edificio che prese il posto della vecchia chiesa di Santo Stefano.

L'indipendenza comunale

Nel XII secolo cominciarono gli sforzi dei cittadini per liberarsi dalla dominazione dei vescovi. Nel 1180 per la prima volta i cittadini si riunirono in una stretta corporazione, e nel 1207 i Tredecem iurati vennero nominati rappresentanti della municipalità, anche se erano ancora investiti direttamente dal vescovo. Il prelato aveva anche un'influenza di potenziale controllo nella selezione dell'ufficiale che presiedeva il comitato dei consiglieri, apparso per la prima volta nel secolo XI. I 25 rappresentanti inviati dai vari municipi mantenevano una posizione indipendente: nelle materie giuridiche essi aiutavano i Tredecem iurati e formavano l'elemento democratico del sistema di governo. Le altre autorità municipali venivano scelte dall'aristocrazia della città, ad esempio dalle cinque associazioni i cui membri erano scelti da famiglie ricche per proteggere gli interessi dei loro congiunti. L'altro corpo di rappresentanti, definiti una comune, apparve già dal 1297 ed era composto dal doppio dei membri che avevano i precedenti cinque "parlamenti". Facendo causa comune, le unioni delle famiglie più vecchie della città e la comune trovarono vantaggioso accrescere gradualmente i poteri della città in opposizione a quelli dei vescovi, e anche mantenere il controllo del governo della municipalità completamente nelle loro mani e al di fuori di quelle dei crescenti consorzi: in questo modo fino al XVI secolo Metz rimase una organizzazione puramente aristocratica. Nel 1300 questi gruppi si guadagnarono il diritto di essere eletti a capo consigliere comunale, durante il XIV secolo ottennero il diritto di eleggere i Tredecem iurati, mentre dal 1383 poterono coniare monete. La città dovette spesso lottare per difendere la propria libertà; nel periodo 1324-27 contro i Duchi del Lussemburgo e Lorena, come anche contro l'arcivescovo di Treviri; nel 1363 e 1365 contro la banda di mercenari inglesi comandati da Arnoldo di Cervola, nel XV secolo contro la Francia e i duchi di Borgogna, che cercarono di annettere Metz ai loro territori o quantomeno di esercitarvi un protettorato. I consorzi, che durante il XIV secolo avevano raggiunto una grande indipendenza, vennero completamente soppressi (1383): nel (1405) l'ultimo tentativo degli artigiani di impossessarsi, con la rivolta, del governo della città fu soffocato nel sangue.

L'annessione alla Francia

Nonostante mantenesse la propria indipendenza, anche se ad alto costo, e rimanesse, almeno esteriormente, parte dell'Impero tedesco, i cui governanti si preoccupavano comunque abbastanza poco di questa importante roccaforte di frontiera. Carlo IV nel 1354 e nel 1356 tenne svariate diete nella città, durante l'ultima delle quali venne promulgato il famoso statuto conosciuto come Bulla Aurea. La città sentiva comunque di occupare una posizione quasi di indipendenza tra la Francia e la Germania, e voleva più che altro cercare di evadere dagli obblighi di tasse a favore dell'Impero e la possibilità di partecipare alle diete. L'allontanamento tra Metz e gli stati germanici divenne sempre più evidente, e si giunse a una situazione per cui, durante le rivolte religiose e politiche del 1552 Metz si venne a trovare nel mezzo della guerra tra Carlo V e i principi insorti della Lega di Smalcalda. Con un accordo dei principi tedeschi, Maurizio di Sassonia, Filippo I d'Assia, Giovanni Alberto I di Meclemburgo-Schwerin e Giorgio Federico di Brandeburgo, con Enrico II di Francia, ratificato dal re francese a Chambord (15 gennaio), Metz venne ufficialmente trasferita alla Francia, le porte della città vennero aperte tre mesi dopo, ed Enrico prese possesso della città come vicarius sacri imperii et urbis protector. Francesco I di Guisa, comandante della guarnigione, restaurò le vecchie fortificazioni e ne aggiunse di nuove, riuscendo con successo a resistere agli attacchi dell'imperatore da ottobre a dicembre 1552; Metz rimase così francese. Il riconoscimento dell'Impero della resa di Metz alla Francia arrivò alla conclusione della pace di Vestfalia.

Con la costruzione della cittadella (1555-62) il nuovo governo si difese dai cittadini, scontenti dello svolgersi degli eventi. Presto avvennero importanti modifiche interne. Al posto del precedente governo, c'era l'autorità del re di Francia, il cui rappresentante era il governatore. Il capo consigliere comunale, adesso scelto dal governatore, venne sostituito (1640) da un Maggiore reale. Gli stessi consiglieri erano scelti dal governo nel totale dei residenti; nel 1633 la giurisdizione passò al Parlamento. I poteri dei Tredecem jurati furono ridotti, fino alla totale abolizione nel 1634, e sostituiti dal gastaldo reale. Tra le città della Lorena, Metz ebbe una posizione preminente durante il possesso francese per due ragioni. In primo luogo, divenne una tra le più importanti fortezze grazie al lavoro di Vauban (1674) e Cormontaigne (1730), secondariamente divenne la capitale del potere temporale delle tre diocesi di Metz, Toul e Verdun, che la Francia aveva confiscato (1552) e, dopo la pace di Vestfalia, conservato. Nel 1633 fu creata per questa "provincia dei tre vescovi" (anche detta "Généralité des trois évêchés" o "intendenza di Metz") una suprema corte di giustizia e d'amministrazione, il Parlamento di Metz. Nel 1681 la Camera Reale, il cui dovere era di decidere quale feudo appartenesse alle tre diocesi che Luigi XIV reclamava per la Francia, venne …

Testo tratto da Wikipedia - Metz sotto la licenza CC-BY-SA-3.0 il 1 Agosto 2021

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