Vastogirardi

Vastogirardi (Rë Uàštë in molisano) è un comune italiano di abitanti della provincia di Isernia nel Molise.

Geografia fisica

È situato a 1200 m s.l.m. nella parte del Molise confinante con l'Abruzzo.

Il territorio di Vastogirardi (IS) si estende per una superficie di 60,72 km² e confina con i comuni di Capracotta a nord, San Pietro Avellana, Castel di Sangro (AQ) e Rionero Sannitico ad ovest, Forlì del Sannio, Roccasicura e Carovilli a sud, Agnone ad est.

Da un punto di vista morfologico, il territorio è separato da quello di Capracotta da rilievi di Monte Capraro, che oscillano tra i 1300 – 1350 m, che discendono scoscesi sino al Piano S. Angelo e a Difesa Grande e Capo di Trigno (antica conca lacustre) a quota 1100 m da cui nasce il fiume Trigno uno dei due fiumi molisani più importanti che sfocia nel mar Adriatico e dà il nome all'omonima strada che arriva fino a San Salvo(CH),ovvero la Trignina. Ad occidente sono i rilievi della Montagnola (1292 m) e di Monte Miglio (1350 m), a sud è Monte Pizzi (1373 m), mentre ad est i rilievi della Montagna Fiorita con il Montarone (1278 m).

Vastogirardi si sviluppa a ridosso di una collina al cui vertice sono il castello e il complesso ecclesiale di San Nicola di Bari. All'interno delle mura è il borgo, che appare ben conservato nell'originaria funzione di difesa, come testimoniano le torri cilindriche inglobate nelle fabbriche ed i supportici tra i corpi edilizi. Frutto di successivi ampliamenti, le chiese di S. Rocco e di S. Maria delle Grazie vengono edificate agli inizi del XVIII secolo ed inglobate nel terzo ampliamento urbano risalente al XVIII - XIX secolo.

Nel corso del secolo scorso il paese non ha più seguito l'andamento aggregativo a fasce gradonate, secondo l'andamento morfologico del sito, ma si è sviluppato lungo via Garibaldi c.da Difensa (direzione Castel di Sangro) e via Re d'Italia (direzione Isernia).

Origini del nome

Si presume che il nome Vastogirardi tragga origine dal nome di un capitano crociato, Giusto Girardi. In passato assunse anche il nome di Castrum Girardi per via del castello (altri toponimi attestati risultano Castel Girardo, Rocca Girardo, Guasti Belardi, Guardia Giraldo e Guardia Gerardo) e successivamente il nome attuale, che semplicisticamente si attribuisce alla felice posizione geografica del paese, dalla cui sommità è possibile godere di un vasto panorama, ma molto più scientificamente da un'allitterazione di gergo longobardo.

Storia

I millennio d.C

L'origine del paese risale al 1100 -1200, fondazione del castello, ovvero una corte fortificata con al centro una piazza e intorno le abitazioni. Nella sua parte mediana domina la chiesa madre intitolata a San Nicola di Bari, patrono della località.

Fondazione dei Sanniti

Vastogirardi ospitò un importante tempio italico datato tra il III e II secolo a.C., probabilmente dedicato a Ercole, di cui attualmente si conservano solo i basamenti nella zona adiacente alle Fonti del Trigno, e le cui fondazioni e mura perimetrali vennero utilizzate in epoca medievale per la costruzione di una chiesetta, di cui è tuttora visibile il perimetro dell'abside, detta di Sant'Angelo Indiano, che ancora oggi dà il nome alla località. Sulle fondazioni di una originaria cappella fu invece edificata una chiesa intitolata a Maria Santissima delle Grazie, ampliata e restaurata a partire dal 1909 e riaperta ufficialmente al culto nel 1911, e di cui ancor oggi si venera una pregevole statua.

Leggenda della statua di Minerva Sannita

La leggenda racconta che la vergine apparve su un colle, attualmente chiamato Colle della Madonna, dove vi si costruì una cappella. Furono compiuti numerosi tentativi per portare la statua nella chiesa dove è tuttora ma questa tornava sempre sul colle finché scomparve. In seguito fu ritrovata a Minervino Murge, nella città metropolitana di Bari, dove attualmente si venera un quadro raffigurante una stessa icona denominata la Madonna del Sabato. In realtà è possibile che tale icona sia stata portata in terra pugliese dai pastori transumanti, essendo Vastogirardi zona montuosa e terra di pastori e greggi.

Di probabile origine tardo-longobarda,entrò a far parte del Regno di Sicilia, poi del Regno di Napoli e infine del Regno delle Due Sicilie.

Epoca medievale

Età degli Angioini

Nel 1260 il feudo di Vastogirardi apparteneva a Raimondo di Maleto per essere assegnato nel 1279 a Restaino Cantelmo, il cui figlio lo alienò, con diritto di recessione, a Corrado Acquaviva (1310), che lo detenne per un ventennio. Nel 1384, tornato al Demanio della Corona, fu concesso in feudo dalla regina Margherita di Durazzo ad Andrea Carafa, signore di Forlì del Sannio, la cui famiglia lo detenne sino al 1404, quando passò ai Castelmauro e da questi ai Mormile.

Età dei Caldora e degli Aragonesi

Nel 1442 Vastogirardi è feudo dei Caldora, che ne vennero privati nello stesso anno, mentre durante la reggenza aragonese, appartenne ai d'Aquino per passare ai d'Avalos, casa marchesale di Pescara, e di seguito a Faleio d'Afflitto, conte di Trivento. Dal d'Afflitto il feudo venne alienato a Giovan Leonardo Petra, nel 1540,regio assenso del 30/06/1570, alla cui discendenza si deve la ristrutturazione del castello in palazzo baronale, come attestato da una lapide che sovrasta il portale d'accesso; la chiesa di S.Nicola, all'interno del castrum, fu ristrutturata dal figlio di Giovan Leonardo Petra, Prospero, insigne giurista, che ne commissionò gli affreschi, egli fu sepolto nella chiesa dove è tuttora presente la sua lapide obituaria con il suo stemma, partito con quello della moglie, Giulia d'Evoli di Trivento.

Epoca moderna: il Seicento

Carlo I Petra viene investito del titolo di duca di Vastogirardi con regio diploma il 20 agosto 1689. Una parte del castello, senza il titolo ducale, fu in seguito venduto dagli eredi di Nicola Petra, secondo duca di Vastogirardi e primo marchese di Caccavone. Da Vincenzo Petra sposato con la nobildonna Settimia Filonardi, nacque Carlo, sposato con Cecilia Pepe, da cui nacque il cardinale Vincenzo Petra. Inoltre alcuni membri di questa famiglia si distinsero per numerosi alti incarichi amministrativi ed ecclesiastici, come il cardinale Vincenzo Petra, prefetto della congregazione di Propaganda Fide e arcivescovo di Damasco, avviato nel cammino verso la fede dai suoi zii: Diego Petra, arcivescovo di Sorrento, e Dionisio Petra, vescovo di Capri. Un altro personaggio importante della famiglia è il VI duca di Vastogirardi e V marchese di Caccavone, Raffaele Petra, autore di poemi ed epigrammi satirici; con sua figlia Marianna, VIII duchessa di Vastogirardi, il titolo passa alla famiglia di suo marito, de Notaristefani, con regio decreto ministeriale del 3 luglio 1884, dopo la morte del VII duca Nicola, suo fratello, deceduto senza eredi.

Epoca del Settecento e dell'Ottocento

Nel 1779 Vastogirardi è nel cantone di Agnone; nel 1807 appartiene al distretto di Isernia ed è capoluogo di governo dei comuni di Capracotta, Caccavone (attuale Poggio Sannita), Pescolanciano, Castelluccio in Verrino, Castiglione, Carovilli, Castel del Giudice e Pescopennataro; nel 1811 viene assegnato al circondario di Capracotta, mentre nel 1816 al circondario di Carovilli.

Dopo l'Unità d'Italia e Novecento

Dagl'inizi del secolo scorso Vastogirardi è passato da 2800 agli attuali circa 800 abitanti. Antico paese formato da casali sparsi abitati da pastori, abituati a muoversi lungo i tratturi e a stare per mesi lontani da casa, dopo la crisi della transumanza e a seguito del fiscalismo sabaudo, costante è stato il fenomeno migratorio, prima verso l'America Latina, poi verso gli USA, specie dopo il 1918.

La maggiore comunità di oriundi si trova tuttavia nella regione canadese dell'Ontario (600); segue Denver (USA) con 400 oriundi. Tra le personalità straniere con origini di Vastogirardi compaiono il cantante Tony Bennett e il fisico e accademico Franceschetti.

Periodo del secondo Novecento e l'emigrazione

Rispetto al fenomeno migratorio, in paese si ricorda che in moltissimi emigrarono a seguito di una grande carestia che si ebbe in epoca fascista. Nel secondo dopoguerra l'emigrazione si è diretta in Europa, specie Germania e Svizzera, ove vivono 100 oriundi.

Monumenti e luoghi d'interesse

Santuario e tempio sannita

Si trova fuori dal paese, in località Sant'Angelo, alle pendici del Monte Capraro. Fu eretto nel 130 a.C. circa, utilizzato ancora durante l'età imperiale, quando venne sostituito dalle chiese a rito cattolico; è un edificio prostilo tetrastilo, con una cella unica molto ampia e dotata di ante; venne realizzato su un podio, in cui è incassata la scala di accesso, e circondato da deambulatorio, delimitato da muro di contenimento in opera poligonale. Tra i materiali rinvenuti, si segnalano una statuetta votiva di bue, una placchetta fittile ritraente un naso e due occhi, vari unguentari in vetro e terracotta, che hanno fatto supporre che vi si venerasse una divinità marina, data la presenza del fiume detto "acqua degli angeli"

Una testimonianza epigrafica è il frammento di una lastra di bronzo inserita in oggetto in dono al santuario, si cita la famiglia degli Statii "per grazia ricevuta", si parla anche nella seconda iscrizione della divinità ([---]innianui], sicché tale storpiatura dovette essere nota anche ai primi paesani della zona, che edificarono la cappella di Sant'Angelo "Indiano". Tuttavia si pensa che il tempio fosse dedicato ad Ercole, poiché valicò anche la Catena dell'Indukush nelle Indie. Presso il santuario si trova anche un secondo edificio, di 60x30 piedi, con orientamento ad est-ovest, risalirebbe al II sec. a.C., ed era forse un ostello dei pellegrini.

Castello fortificato Angioino

Il castello fu costruito nel XIII secolo dagli Angioini sopra il colle montuoso del borgo. Successivamente appartenne ai Caldora e poi a famiglie del regno di Napoli, tra i quali i Caracciolo. Il castello fu oggetto di consolidamento nel XVIII secolo e con tale restauro fu trasformato in residenza gentilizia. Il castello è inglobato nelle…

Testo tratto da Wikipedia - Vastogirardi sotto la licenza CC-BY-SA-3.0 il 1 Agosto 2021

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