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L'eSwatini, ufficialmente Regno di eSwatini (o Ngwane, nome adottato alla proclamazione dell'indipendenza ma poco usato), è uno Stato indipendente dell'Africa meridionale, noto fino al 2018 come Swaziland. È una delle tre monarchie dell'Africa, insieme al Marocco ed al Lesotho. Si trova sul fianco orientale dei monti dei Draghi e confina con il Mozambico a est e con il Sudafrica a nord, ovest e sud. Non ha sbocco sul mare e dista circa dall'Oceano Indiano.

Etimologia

Il nome significa "terra degli Swazi", dal nome della principale etnia del paese, gli swazi.

Storia

Storia antica

In eSwatini sono stati rinvenuti resti umani e manufatti risalenti a oltre anni fa. Le prime popolazioni dell'area, come nel resto dell'Africa del Sud, furono boscimani e ottentotti.

La colonizzazione bantu e la nascita degli swazi

Apparsi probabilmente già prima dell'anno 1000, i bantu provenienti dall'Africa centrale incominciarono nei secoli successivi una lenta ma continua migrazione verso est e verso sud, giungendo anche nell'eSwatini , da cui nel XVII secolo cacciarono definitivamente i boscimani. I primi gruppi bantu a colonizzare l'area furono ngoni e sotho. Gli odierni swazi discendono dal gruppo ngoni, da cui si diversificarono a partire dal XVIII secolo, con la fondazione del primo regno swazi da parte di re Ngwane III. In questo periodo incominciò ad affermarsi il potentissimo clan Dlamini, tuttora molto potente.

Le guerre contro gli zulu

Il re Sobhuza I, succeduto a Ngwane III, dovette fronteggiare l'espansionismo zulu. Il conflitto si concluse con un netto ridimensionamento del regno swazi, limitato alla valle dell'Ezulwini. L'alleanza stretta tra boeri e zulu fece sì che gli swazi si alleassero con i britannici. Dopo ulteriori rovinosi scontri con boeri e zulu, nel 1877 il clan Dlamini assunse il potere invocando la protezione della Gran Bretagna, che nel 1881 proclamò ufficialmente il protettorato.

Il protettorato britannico e la prima fase del regno di Sobhuza II

Protetti dai britannici, gli swazi poterono consolidare il loro regno nei confini attuali. Alla fine del XIX secolo re Mbadzeni promosse una politica di riavvicinamento ai boeri, e nel 1894 firmò un patto con la repubblica boera del Transvaal. Nonostante questo ravvicinamento, allo scoppio delle guerre anglo-boere l'eSwatini si schierò nettamente con i britannici, godendo anche dei frutti della vittoria inglese.

Nel 1921, il nuovo re Sobhuza II (1899-1982), inaugurò una fase di investimenti economici, aprendo in maniera netta il paese agli investimenti stranieri (soprattutto inglesi e sudafricani). Sobhuza promosse inoltre lo sviluppo agricolo, sulla base di vere e proprie economie di scala, incentivando la grande proprietà terriera.

Negli anni sessanta incominciò a svilupparsi nel paese un movimento antibritannico guidato dal principe Dumisa Dlamini, lo Ngwane National Liberatory Congress (NNLC). Questo movimento risultò tuttavia sempre sconfitto alle elezioni dal partito costituzionalista filobritannico Imbokodvo National Movement (INM).

L'indipendenza e la seconda fase del regno di Sobhuza II

Nel 1968 Sobhuza II dichiarò l'indipendenza dal Regno Unito nell'ambito del Commonwealth e modificò la costituzione, introducendo la monarchia costituzionale. A questo mutamento politico si oppose un forte partito assolutista, e la conseguente tensione politica portò a gravi scontri nel paese. Dopo cinque anni di crisi, nel 1973 Sobhuza II decise di sciogliere il parlamento e i partiti politici. Nel giro di cinque anni, la successiva "dittatura reale" riuscì a disarmare le fazioni e pacificare il regno.

Nel 1978, risolta la crisi, Sobhuza II tornò a elaborare una nuova costituzione, che conferiva al parlamento il potere amministrativo ma non quello legislativo.

Nell'ultima fase del suo regno Sobhuza II definì anche la politica estera dello eSwatini come fortemente filosudafricana, stringendo un'alleanza economica e militare con Pretoria e segnalandosi anche per la persecuzione di fuoriusciti dell'African National Congress nel suo territorio.

La reggenza e il regno di Mswati III

Sobhuza II morì nel 1982. In base alle norme dinastiche vigenti nel paese, la sua morte diede inizio a un periodo di reggenza nell'attesa che il Liqoqo (il "Consiglio della Corona") designasse il successore. La reggenza venne inizialmente affidata alla regina Dzeliwe ("La Grande Elefantessa"), e dal 1983 alla regina Ntfombi. Nel frattempo, le elezioni del 1983 premiarono gli assolutisti del Tibiyo.

Nel 1986 venne incoronato il nuovo re, il diciottenne Makhosetive, che assunse il nome di Mswati III. Questi incominciò il proprio regno con l'avvicinamento al clan Dlamini, formalizzato dall'incarico di primo ministro a Sotja Dlamini, sostituito nel 1989 da Obert Dlamini.

Con la caduta dell'apartheid in Sudafrica nel 1991, l'eSwatini modificò la propria posizione in politica estera, prendendo le distanze dal nuovo Sudafrica. Fra le conseguenze di questa nuova situazione vi fu la rivendicazione da parte di Mswati III di alcuni territori limitrofi all'eSwatini e appartenenti al Sudafrica (2000).

Nel 2001, in parte con motivazioni legate alla lotta all'AIDS, Mswati III ha introdotto la legge della castità, che impone la castità femminile fino al compimento del ventiquattresimo anno di età.

Nel 2006 il re ha promulgato una nuova costituzione che introduce la monarchia assoluta. Il parlamento ha ora solo poteri consultivi. I partiti politici sono sciolti: la costituzione ammette solo l'associazionismo apartitico.

Nel 2018, in occasione del suo cinquantesimo compleanno, il re ha cambiato il nome del paese da Swaziland a eSwatini.

Geografia

L'eSwatini è un piccolo stato () dell'Africa australe privo di sbocchi al mare. Il suo territorio ha forma quasi circolare e confina in gran parte con il Sudafrica (), salvo un tratto di a est con il Mozambico.

Morfologia

Il paese si distende su un altopiano che digrada leggermente da ovest verso est, salvo risalire leggermente presso il confine con il Mozambico. Il territorio si suddivide in tre aree geografiche ben distinte, chiamate localmente Veld (in afrikaans "campi"). Esse sono:

  • Alto Veld, a ponente, zona montuosa con vette che salgono fino a (Monte Emlemle). Esso è attraversato da profonde valli ricoperte da foreste. In quest'area si trovano le capitali (Mbabane e Lobamba) e la valle di Ezulwini;
  • Medio Veld, al centro del regno, area collinare ( circa) con praterie ubertose. Manzini ne è il centro più importante;
  • Basso Veld, a est, zona piana costituita da savane e piantagioni che, presso il confine con il Mozambico, si eleva in dolci colline.

Idrografia

I fiumi dell'eSwatini provengono tutti dal Transvaal e attraversano il paese da ovest verso est per gettarsi poi nell'Oceano Indiano. I fiumi principali sono il Komati, lo Mbuluzi (Umbuluzi), lo Nggwavuma (Ingwavama) e lo Mkondo-Usutu.

Popolazione

Etnie

Gli swazi, una popolazione del gruppo bantu, costituiscono circa l'84% della popolazione. A questi si aggiungono altri gruppi bantu (soprattutto zulu e sotho), che complessivamente rappresentano circa il 12%. Il resto è da suddividersi tra bianchi di origine anglosassone, boeri, indiani, meticci (incroci tra bianchi e asiatici) e mulatti (incroci tra bianchi e bantu).

Le diverse etnie dell'eSwatini sono da sempre ben integrate tra loro, come dimostrano le feste per il genetliaco del re (19 aprile), durante le quali anche i non swazi, bianchi compresi, si uniscono alle danze tradizionali.

Lingue

Le lingue ufficiali sono l'inglese e lo swati (siswati), parlati da gran parte della popolazione. D'uso comune è anche l'afrikaans.

Religioni

Le religioni più praticate sono: il Protestantesimo (35%), l'amaZioni (30%), il Cattolicesimo (25%). Seguono minoranze come l'Islam (1%) e l'Induismo (0,15%).

  • Cristianesimo: 60%
    • Protestantesimo: 35%
    • Cattolicesimo: 25%
  • AmaZioni: 30%
  • Islam: 1%
  • Induismo: 0,15%
  • Altro: 8,85%

Ordinamento dello Stato

Suddivisione amministrativa

L'eSwatini è diviso in 4 distretti, a loro volta suddivisi in tinkhundla; questi ultimi si suddividono ulteriormente in imiphakatsi. I distretti sono:

  1. Hhohho
  2. Lubombo
  3. Manzini
  4. Shiselweni

Città principali

  • Mbabane
  • Lobamba
  • Manzini
  • Piggs Peak
  • Mhlume
  • Siteki
  • Mankayane
  • Hlatikulu
  • Nhlangano
  • Lavumisa

Istituzioni

In base alla nuova costituzione del 2006 l'eSwatini è una monarchia assoluta. Il re esercita i supremi poteri con l'ausilio del Consiglio supremo dello Stato e della Corona (Liqoqo), di nomina regia, composto dal Primo Ministro e da un numero variabile di Ministri. Il parlamento ha funzione consultiva ed è bicamerale, composto da: Assemblea Nazionale, di 65 membri, tra cui 10 di nomina regia e 55 eletti sulla base di candidature individuali (non sono riconosciuti partiti politici); Senato, di 30 membri tra cui 20 di nomina regia e 10 cooptati dall'Assemblea Nazionale. Un'Assemblea generale tribale (Libanda) viene inoltre convocata annualmente dal re per ascoltare le esigenze e le richieste dei vari clan.

Ambiente

L'eSwatini possiede numerosi parchi e riserve naturali. In questo paese è forte il principio di compartecipazione tra pubblico e privato nella gestione dei beni floro-faunistici. Un primo tipo di parco naturale è costituito dalla riserva statale che ha al suo interno una o più proprietà private di dimensioni variabili (possono anche coincidere con l'intero parco), che si occupano di gestire direttamente il patrimonio naturalistico e il turismo relativo, sulla base però delle direttive dello Stato, che mantiene sulla riserva pieno potere decisionale. La proprietà terriera si fa carico delle spese di controllo e gestione degli animali, del mantenimento in buone condizioni di strade e piste, dell'accoglienza dei turisti. In cambio, essa riceve i proventi del turismo e le sovvenzioni statali. Tra i parchi più interessanti di questa tipologia si hanno lo Hlane Game Reserve, ove si può osservare il raro rinoceronte bianco, lo Malolotja Nature Reserve Mkhaya e lo Mlawula Nature Reserve, ove si trovano vari serpenti particolari, come il mamba nero o il cobra sputante, ol…

Testo tratto da Wikipedia - ESwatini sotto la licenza CC-BY-SA-3.0 il 1 Agosto 2021

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