Pontedera

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Pontedera (AFI: ponte'dɛra , Pons Herae in Latino) è un comune italiano di abitanti della provincia di Pisa situato 22 km a est del capoluogo.

Geografia fisica

Pontedera sorge nel Valdarno Inferiore alla confluenza del fiume Era, che divide il comune fra est e ovest, nell'Arno che fa da confine a nord.

È attraversata anche dal canale Scolmatore a ovest e dal Roglio, affluente dell'Era, che segna il confine a sud-est. Ha un piccolo lago nella frazione Pietroconti chiamato Lago Braccini. Pochi metri prima di entrare a Pontedera l'Arno riceve le acque del canale Usciana.

La città ha per confini la Piana di Pisa a ovest, la Piana di Lucca a nord-ovest, le Cerbaie a nord-est e la Valdera a sud. Seppure geograficamente non si trovi in Valdera, bensì all'estremità orientale della piana di Pisa, è tradizionalmente considerata il maggiore centro di essa.

Il territorio comunale, di 43 km quadrati, è completamente pianeggiante ad esclusione della zona est, corrispondente alle frazioni di Montecastello (massimo 132 m. s.l.m.), Treggiaia (massimo 120 m. s.l.m.) e La Rotta (massimo 45 m. s.l.m.), che presentano qualche rilievo. Tali località fanno parte delle cosiddette Colline pisane. Questa zona collinare si estende per circa un migliaio di ettari e rappresenta la zona a minor densità abitativa del comune.

Il territorio del comune è compreso quindi tra i 10 e i 167 metri sul livello del mare, con un'escursione altimetrica complessiva pari a 157 metri.

Territorio

  • Classificazione sismica: zona 2 (sismicità medio-alta), Ordinanza PCM 3274 del 20/03/2003

Origini del nome

Il nome della città deriva chiaramente dal ponte sull'Era. Questo ponte nel Medioevo è rimasto per molti secoli l'unico ad attraversare il fiume ed era quasi un passaggio obbligato per i viandanti tra Pisa a Firenze. Il nome ufficiale in latino è appunto Pons Herae ma su talune carte e mappe rinascimentali della Toscana si trova anche la variante Pons ad Heram da cui Ponte a Era (da ciò deriverebbe il termine "pontaderese"). Il nome divenne poi Ponte d'Era ed infine Pontedera.

Ancora oggi viene usato il termine "pontaderese". I cittadini vengono tradizionalmente divisi in due categorie: i pontederesi e i pontaderesi; quella che a una prima occhiata può sembrare una differenza solo dialettica in realtà non lo è. Vengono detti pontederesi coloro che risiedono a Pontedera, ma non ne sono originari; al contrario sono definiti pontaderesi i cittadini nati e vissuti a Pontedera.

Anche in latino esistono due termini per indicare gli abitanti di Pontedera: Heraepontici oppure Heraepontani.

Storia

L'area del comune di Pontedera risulta abitata fin dal Paleolitico, come conferma il recente ritrovamento di un insediamento in località “Cava Erta”. La posizione era strategica per la vicinanza alla foce dei fiumi Era e Cascina, che si immettevano nel vasto sinus lagunare che a quel tempo lambiva le colline pisane. È attestato un insediamento stabile nel Neolitico, mantenutosi per almeno tre secoli (tra 5.350 e 5.000 anni fa) in una zona asciutta in prossimità di una foresta planiziale e lungo un paleoalveo fluviale, forse l'antico corso dell'Era o del Rotina.

Sebbene la pianta del centro storico sia tipica degli insediamenti romani, non esistono tracce documentate di quel periodo storico nella zona, né sono stati rinvenuti segni di una precedente civiltà etrusca. Nella frazione di Gello sono peraltro documentati siti di età imperiale abbandonati nel III secolo d.C., verosimilmente a seguito della formazione del padule di Lavaiano.

In passato è stata identificata con Valvata, una località romana dell'Etruria che la Tavola Peutingeriana situa a 8 miglia romane da Pisa. L'autore della identificazione è Niccolò Sansone nella Tavola dell'Italia antica, come riporta il Targioni Tozzetti. Valvata però è stata identificata anche con Cascina e con Fornacette, anche se queste restano solo ipotesi.

Nel 2010 sono stati scoperti resti di una fattoria romana, probabilmente una fattoria dell'età imperiale augustea, in località Scoffia, nei pressi del vecchio Ponte alla Navetta.

Il nome della città deriva dal ponte che fu fatto costruire dagli Upezzinghi alla foce dell'Era, quando ancora il borgo di Pontedera non esisteva. Le prime tracce della presenza del ponte risalgono al 1099. Esisteva invece all'epoca un villaggio, ora scomparso, di nome Travalda, mentre le prime tracce di Pontedera si hanno nel 1163, quando venne inclusa nell'elenco dei castelli pisani. Si presuppone però che a quei tempi non fosse ancora dotata di fortificazioni, la cui presenza è attestata solamente nella prima metà del XIII secolo. Nello stesso anno 1183 si ha notizia della chiesa di San Martino, posta sotto la pieve di Calcinaia. Nel 1172 i Pisani respinsero la coalizione di Cristiano di Magonza (Lucca, Siena, Pistoia e i Guidi): fu il primo scontro avvenuto a Pontedera.

Nei secoli si succedettero molte altre battaglie tra Pisa e Firenze con esito alterno, portando Pontedera sotto il controllo ora dell'una ora dell'altra. Il castello fu più volte distrutto: la prima nel 1256 per volere di Firenze e Lucca, vincitrice contro Pisa; l'ultima nel 1554. La battaglia più importante si tenne nel 1369: fu combattuta tra l'esercito fiorentino e quello mercenario di Bernabò Visconti signore di Milano, comandato dal celebre condottiero John Hawkwood, già al servizio della Repubblica Fiorentina, la quale fu sconfitta in questa occasione.

Cessato il periodo di ostilità, a partire dal Rinascimento Pontedera assunse sempre di più le caratteristiche di un comune a forte vocazione commerciale, ottenendo l'autorizzazione ad una fiera annuale prima e ad un mercato settimanale poi. Con il 1565 il borgo, dopo esser stato per lungo tempo sotto la giurisdizione di Cascina, acquistò una sua propria competenza giurisdizionale estesa al territorio di Ponsacco e Camugliano, Calcinaia, Gello, Montecastello, Pozzale. Nel 1637 Ferdinando II dei Medici, istituendo il marchesato di Ponsacco e Camugliano con sede di residenza del Commissario feudale, eliminò la podesteria di Pontedera su questo comune.

Nel 1924 l'ingegner Rinaldo Piaggio rilevò le Costruzione Meccaniche Nazionali di Pontedera trasferendovi parte dell'industria genovese Piaggio di costruzioni aeronautiche. Riconvertita a produzione civile nel primo dopoguerra, la Piaggio ingrandì gli stabilimenti cittadini, divenendo sempre più parte integrante della città e costruendo addirittura un intero quartiere per i propri dipendenti.

Il 30 maggio 1930, per regio decreto, Pontedera fu proclamata "città". Durante la Seconda guerra mondiale Pontedera fu duramente bombardata a causa della presenza degli stabilimenti aeronautici della Piaggio. Con la fine della guerra e la conversione in fabbrica di motocicli, la Piaggio, e con essa Pontedera, parteciparono attivamente al boom economico degli anni sessanta.

Il 4 novembre 1966 il fiume Era ruppe gli argini e inondò la città.

Oggi Pontedera è un importante centro industriale e commerciale che presenta un ampio sviluppo edilizio.

Simboli

Lo stemma è "d'azzurro al ponte a due luci d'argento, sormontato nella pigna centrale da un casotto dello stesso, col tetto di verde e posto sul fiume al naturale".

In realtà, nel corso degli ultimi anni si è avuta una variazione rilevante nei colori dello stemma. In origine il sottofondo dello scudo cittadino non era azzurro, bensì bipartito verde e bianco (il verde a destra ed il bianco a sinistra) sovrapposti dal ponte. Ciò è dimostrato da una riproduzione dello stemma, che presentava tali caratteristiche, rimasto appeso per molti anni al balcone del palazzo municipale, dalla maglia di riserva del , di colore verde/bianco, ed infine dalla Fiamma e dai Foulard bipartiti verde/bianco del primo Gruppo Scout ASCI Pontedera 1° "San Michele Arcangelo" (la "Vecchia Asci pontederese") dal 1922 al 1948.

Il gonfalone è un "drappo di colore azzurro, riccamente ornato di ricami d'oro e caricato dello stemma della città con l'iscrizione centrata in oro: «Città di Pontedera»".

L'antico ponte sull'Era, lungo la strada che da Firenze conduce a Pisa, è certamente all'origine del nome della città, come anche dell'immagine contenuta nello stemma. Il ponte, il casotto dal caratteristico tetto verde e le acque dell'Era che scorrono copiose sono segni desunti da un antico sigillo del secolo XV, che raffigurava il ponte com'era a quel tempo.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

Duomo

La "Propositura dei Santi Jacopo e Filippo" è anche chiamata la grande "chiesa nuova". Venne eretta, in stile neoclassico, fra il 1840 e il 1864 su progetto dell'ingegnere fiorentino Giuseppe Michelacci. Solo successivamente fu aggiunto il porticato, i campanili e la fontana in mezzo alla piazza. I campanili furono minati e fatti saltare in aria durante la Seconda guerra mondiale, sostituiti poi da un enorme campanile in cemento armato. L'edificio conserva al suo interno molte opere d'arte, tra cui l'Annunciazione di Jacopo Chimenti e le reliquie di San Faustino martire.

Santa Lucia

La chiesa di Santa Lucia fu edificata sulle strutture della preesistente rocca. Nel 1260 risulta suffraganea della pieve di San Gervasio e nel 1431 venne elevata a pieve. Il 13 luglio 1944 militari tedeschi minarono e abbatterono il campanile della chiesa e con questo la chiesa stessa. Rimase in piedi il muro perimetrale a nord e quello dell'abside. La nuova chiesa fu ricostruita nel dopoguerra e inaugurata il 14 luglio 1948. L'interno è diviso in tre navate e concluso da un'abside semicircolare al centro della quale è conservata una statua con le reliquie di Santa Lucia. Tra le opere d'arte, un artistico frontale di tabernacolo in marmo scolpito del XV secolo con lo stemma della famiglia Galletti, una pila per l'acqua santa, una statua in legno raffigurante San Rocco.

Santissimo Crocifisso

Costruita fra il 1270 e il 1272, la chiesa fu completamente trasformata a partire dal 1633, nel corso dei secoli XVII e XVIII.

Tra le opere più importanti che vi possia…

Testo tratto da Wikipedia - Pontedera sotto la licenza CC-BY-SA-3.0 il 1 Agosto 2021

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