Montichiari

Montichiari (IPA: montiˈkjari, Munticiàr in dialetto bresciano) è un comune italiano di abitanti della provincia di Brescia in Lombardia.

Dopo il capoluogo Brescia e Desenzano del Garda è il comune più popoloso della provincia ed il settimo per dimensione territoriale. Montichiari dista circa 18 km da Brescia, capoluogo della provincia, e circa 95 da Milano, capoluogo della regione.

Geografia fisica

Territorio

Montichiari sorge in un territorio pianeggiante, con scarsi rilievi collinari, che può essere suddiviso in tre grandi parti: una centrale limitata alla zona in cui le acque del Chiese (sin dalla glaciazione di Wurm, X millennio a.C.) rendono maggiormente fertile il terreno e altre due, (una più ad est e l'altra più ad ovest) di origine glaciale, caratterizzate da rilievi e dalla maggiore assenza d'acqua. Il suo territorio confina ad est con Castiglione delle Stiviere (MN), a nord-est e nord con Calcinato, a nord-ovest con Castenedolo, a ovest con Ghedi a sud-ovest con Calvisano e a sud-est con Carpenedolo.

L'altitudine della città oscilla tra 71 m e 149 m s.l.m. (di norma, come altitudine media, viene preso il dato registrato nei pressi del comune che è di 104 m s.l.m.)

A seguito dell'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 2003, ritoccata dalla giunta regionale n. 2129 del 21 luglio 2014, Montichiari è stata posta nella zona 3 ("sismicità bassa che può essere soggetta a scuotimenti modesti").

Orografia

Del territorio fanno parte sei colline di origine morenica (presenti nello stemma): San Pancrazio, Generale, San Giorgio, San Zeno, Santa Margherita e Rotondo.

Idrografia

Il corso d'acqua più rilevante che scorre a Montichiari è il fiume Chiese che nasce nel Trentino presso la Val di Fumo. Le sue acque sono da sempre utilizzate per l'irrigazione dei campi e delle colture, ma anche nei processi industriali. Dal '900, però, in seguito alla continua diminuzione delle acque nel letto del fiume in estate, dovuta alla siccità e al massiccio utilizzo, si è fatto ricorso ai bacini d'acqua sotterranei presenti nel sottosuolo della città (in particolare nella frazione di Novagli). Proprio in questa frazione si attuò, sin dal XV secolo, un intenso disboscamento per bonificare i terreni (Novagli deriva appunto da questo "rinnovamento" della terra detto, in origine, "Novalia").

Dal XV secolo prese il via un lento programma di costruzione di canali per tutto il territorio monteclarense, partendo dalla zona posta più a nord fino a quella più meridionale, che, ancora nel XVII secolo, era però arida o paludosa. La sponda sinistra al Chiese (quella più ad est) fu la prima ad essere interessata dalla costruzione di canali come il Vaso Reale che copre una superficie di 145 ettari nella parte più a sud-est della città, o come il Vaso Bagatta (successivamente diviso in 6 sottogruppi e costruito nel 1749) che irriga una superficie di oltre ettari nella parte a nord-est. Da metà del '700 i canali fecero la loro comparsa anche nella sponda di destra (Vaso di Santa Giovanna di circa 800 ettari, il Vaso di Canalone di 572 e il Vaso di Seriola Nuova della stessa superficie del precedente).

Origini del nome

Monsignor Angelo Chiarini, storico della città di Montichiari, fa risalire la nascita del comune al 23 aprile 1167, con l'investitura feudale dei cittadini di Montichiari da parte dei conti Longhi. Ancora prima della fondazione il territorio veniva chiamato: Montis Clari (1099).) ed infine Montichiari.). L'ambiguo utilizzo del plurale (Montis Clari e, poi, Montichiari) e del singolare (Montechiaro) potrebbe dipendere «dall'essersi attribuito talvolta il nome alle varie alture vicine, invece che ad una sola».

Storia

Preistoria

La posizione favorevole alla vita umana di Montichiari ha attratto, sin dal paleolitico, gruppi di nomadi come testimoniato da alcuni ritrovamenti di strumenti litici presso monte Rotondo (uno dei sei colli di Montichiari) risalenti a circa anni fa.

In seguito al termine della glaciazione di Wurm e al progressivo aumento della temperatura media globale, inizia a diffondersi tra gli uomini la vita sedentaria, ancora di sussistenza, presso luoghi fertili e facilmente coltivabili (come le pianure) e con un abbondante presenza di acqua (come nei pressi di fiumi o laghi). La Bassa Bresciana, compreso il territorio monteclarense, fu sempre luogo di migrazioni e di nuovi stanziamenti umani (metà V millennio a.C.).

Età antica

Età del bronzo e l'occupazione dei Celti

Ancora prima dell'influenza celtica o romana, a Montichiari (in particolare sul monte Rotondo e nella parte nord del colle san Pancrazio) il Gruppo Archeologico Monteclarense (GAM) ha rinvenuto oggetti in bronzo, falci e asce (1877), e frammenti di oggetti fittili di possibile influenza terramaricola (1878). Il rinvenimento, nel 1932, di un'ascia in bronzo nel letto del fiume Chiese ha dato un'ulteriore conferma la presenza di un importante insediamento umano della tarda età del bronzo (XIV-XIII secolo a.C.) all'incirca situato presso l'attuale parco del castello Bonoris.

La sopravvivenza di questo macro-insediamento si situa probabilmente fino alla conquista celtica della pianura Padana posta, dagli storici romani, nel 388 a.C. Questo popolo entra presto in contatto con gli Etruschi, con cui instaurano un intenso scambio commerciale ed, inevitabilmente, anche una reciproca influenza culturale: i ritrovamenti di questo periodo nei comuni limitrofi a Montichiari (Castiglione delle Stiviere e Calvisano) variano da reperti celtici (spesso tombe e corredi funerari) ad etruschi (per lo più vasellame).

Età romana

La dominazione celtica fu però breve; già dal III secolo a.C. i Romani si interessarono ad acquisire nuovi domini nel nord con la fondazione di colonie prima di carattere militare e poi anche di carattere economico (nel tentativo di distribuire terreni ai nullatenenti che, con la conquista della penisola italiana, erano notevolmente aumentati).

Età medievale

Gli Ostrogoti e i Longobardi (493-774)

Nel 493 d.C. gli Ostrogoti di Teodorico conquistarono la penisola italiana. Della dominazione dei goti (e poi dei bizantini, che riuscirono a riconquistare la penisola fino al 568) non restano prove tangibili se non una lapide funeraria che sarebbe una conferma della presenza di un centro abitato:

Agli inizi di aprile del 568 (dopo varie altre incursioni), l'intero popolo dei Longobardi sconfisse i bizantini e migrò in più parti della penisola italiana. Lo storico dei Longobardi, Paolo Diacono (VIII secolo), scrive nella sua Historia Langobardorum che nel bresciano si stabilì un gran numero di longobardi del ceto nobiliare. La sua affermazione trova riscontro in molte città bresciane: numerosi infatti sono i centri abitati, durante il periodo longobardo (569-774), tra i quali figura Montichiari. Anche se non si hanno documenti scritti di un centro abitato (Paolo Diacono non fa menzione di Montichiari), dal 1998 alcuni scavi, presso una necropoli longobarda sul monte San Zeno, hanno rinvenuto oltre 300 tombe. Un'altra parziale conferma si può trovare in ambito linguistico: parole tipicamente della bassa bresciana (alcune passate poi nel vocabolario italiano) hanno un'origine longobarda.

Federico II

Nel 1237 il comune fu assediato per due mesi dall'imperatore Federico II e nel 1260 fu messo a ferro e fuoco dal conte di Fiandra. Nel 1357, il conte Lando, con Ugolino Gonzaga e le forze della lega antiviscontea, giunsero nel territorio di Brescia per distogliere le genti di Bernabò Visconti dalle operazioni militari contro Mantova. Presso Montichiari si scontrarono con un grosso contingente visconteo che presidiava il ponte sul Chiese e lo sconfissero, catturando il comandante visconteo. Diversi furono i conflitti che si susseguirono fino al 1426, quando la Serenissima Repubblica Veneta si insediò in queste terre sino al 1797.

Età moderna

Importante è stata anche la presenza di Napoleone Bonaparte a villa Monti-Prignacca di Borgosotto, dal 29 luglio al 1º agosto 1796. A Montichiari Napoleone, nel territorio della brughiera posta a nord-ovest del centro abitato, dopo vari sopralluoghi e indagini, fece edificare, a partire dal 1º marzo 1807, un'importante caserma militare che ricopriva l'estensione di circa un chilometro quadrato, ora completamente distrutta.

La città di Montichiari si fece in seguito onore durante le battaglie di Solferino e San Martino per la costante opera di assistenza ai feriti prestata da tutta la popolazione.

Nel comune di Montichiari si trovano diversi edifici di notevole importanza, tra questi il castello che fu fatto edificare alla fine dell'Ottocento, al posto dell'antica rocca e della chiesa di San Tommaso, dal conte Gaetano Bonoris, come copia fedele del castello del Valentino posto nell'omonimo parco nella città di Torino, che a sua volta fu costruito alla fine dell'Ottocento modellandolo sul castello di Fénis in Valle d'Aosta. L'interno è completamente affrescato ripetendo gli stessi motivi presenti nel castello della Manta, avendo gli artigiani che hanno lavorato al castello monteclarense usato gli stessi cartoni predisposti per le pitture del castello piemontese.

All'ombra del castello Bonoris è ubicato il piccolo ma prezioso Teatro Sociale, sempre intitolato al conte Gaetano Bonoris, che fu inaugurato il 18 ottobre 1890 con la messa in scena de Il Trovatore di Giuseppe Verdi.

Il monumento di maggiore rilievo di tutto il comune è però la pieve di San Pancrazio, posta sull'omonimo colle che si trova a sud dell'attuale centro storico. L'edificio, a tre navate e costruito in pietra, è del XII secolo. Si affaccia sulla pianura padana con la sua semplice ma bella facciata rivolta a ovest; all'interno si trovano affreschi databili dal XII al XV secolo.

Di notevole pregio poi il duomo con la sua imponente cupola, dedicato a Santa Maria Assunta, costruito in più fasi e terminato nel XVIII secolo. Nel corso del XX secolo l'edificio, con solenne concelebrazione, è divenuto basilica minore. Al suo interno di grande valore la pala, rappresentante l'Ult…

Testo tratto da Wikipedia - Montichiari sotto la licenza CC-BY-SA-3.0 il 1 Agosto 2021

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