Leptis Magna

Leptis Magna (4)

Leptis Magna (4)

Leptis Magna (nelle iscrizioni anche: Lepcis Magna, per i Fenici Lebdah) fu un'antica e influente città della Libia, fiorita prima sotto i Cartaginesi e poi sotto i Romani. La città, che dal 1982 figura nella lista dei Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO, era una delle tre che hanno dato il nome alla Tripolitania.

Emporio fondato da uomini di Tiro, città fenicia dell'attuale Libia. La data di fondazione è incerta: dall'XI al VII secolo a.C. Il nome in neopunico è Lpqī, quello locale in età imperiale Lepcis, quello latino Leptis Magna e quello greco bizantino Λέπτις Μάγνα.

Geografia

Le rovine di Leptis Magna si trovano a circa a sud-est di Tripoli, nei pressi dell'attuale Lebda a circa da Al Khums (detta anche Homs o Khoms).

Storia

Secondo le fonti storiche (Plinio, Nh.V.76; Silio Italico, III.256) la città venne fondata da fenici intorno al 1100-1000 a.C., ma le indagini archeologiche sembrano ricondurre piuttosto al VII secolo a.C. Sottoposta all'egemonia di Cartagine non riuscì a diventare una potenza di rilievo nel Mar Mediterraneo centro-orientale prima del IV secolo a.C. Con la distruzione di Cartagine a seguito della terza guerra punica (146 a.C.) Leptis entrò marginalmente nell'orbita del Regno Numidico sino alle Guerre contro Giugurta (112-105 a.C.). Città alleata di Roma nel I secolo a.C. e formalmente per parte del I secolo d.C., fu incorporata sotto Tiberio nella provincia Africa.

Durante il dominio romano Leptis, acquisito l'appellativo di "Magna", divenne ben presto una delle principali città romane d'Africa grazie al fiorente commercio marittimo di spezie, schiavi ed animali provenienti dall'Africa subsahariana. Con oltre abitanti, la città raggiunse il suo apogeo nel 193, quando Settimio Severo, nativo leptitano, divenne imperatore. Negli anni successivi Settimio Severo fu un munifico propulsore dell'abbellimento della propria città natale, che in quanto a sfarzo giunse a rivaleggiare con Cartagine e Alessandria. Nel 205 Settimio Severo visitò la città, che gli tributò grandi onori.

Nel III secolo la città visse tuttavia un rapido declino a causa dell'inesorabile insabbiamento del porto, che fece drasticamente ridurre la capacità commerciale della metropoli. Già nella metà del IV secolo gran parte di Leptis era abbandonata, e fu durante il regno di Teodosio I che conobbe un'effimera ripresa.

Nel 439 Leptis Magna e le altre città della Tripolitania furono prese dai Vandali e dal loro re Genserico, che si installò a Cartagine. Per dissuadere i leptitani dalla ribellione Genserico dispose lo smantellamento delle mura, scelta rivelatasi fatale quando la città venne saccheggiata dai Berberi nel 523.

Dieci anni dopo (533) la città fu ripresa da Belisario, che sciolse il regno vandalo l'anno successivo. Leptis Magna divenne capitale provinciale dell'Impero Romano d'Oriente, ma non riuscì a risollevarsi dalle distruzioni subite. Al tempo della conquista araba della città, nel 650, Leptis non era altro che l'ombra di se stessa, completamente abbandonata dai suoi abitanti e abitata solamente da una guarnigione bizantina.

Dopo un secolo di campagne e restauri archeologici il sito di Leptis Magna ha recuperato parte dell'antico splendore e rimane, a pochi metri dalle dune costiere, una seducente testimonianza del passato.

Monumenti ed edifici

Arco di Settimio Severo

L'arco di Settimio Severo è uno dei monumenti più celebri di Leptis. Fu eretto nel 203 d.C., in occasione di una visita dell'imperatore Settimio Severo alla sua città natale, per rendere onore a lui e alla sua famiglia. Il nucleo della struttura fu costruito in pietra calcarea e poi rivestito in marmo. L'opera che oggi tutti possono vedere è in realtà una semi-fedele ricostruzione dell'antico monumento, al pieno recupero del quale gli archeologi stanno tuttora lavorando.

L'arco è costituito da quattro pilastri che sorreggono una copertura a cupola. Ciascuna delle quattro facciate esterne dei pilastri era affiancata da due colonne corinzie, tra le quali erano scolpite decorazioni in rilievo rappresentanti le virtù e le imprese dei Severi. Nel punto di intersezione tra la cupola e i pilastri sono scolpite delle aquile con le ali piegate, uno dei simboli della Roma imperiale. Sopra le colonne si trovano due pannelli scolpiti che riproducono nei dettagli processioni trionfali, riti sacrificali e lo stesso Settimio Severo che tiene per mano il figlio Caracalla. Sulla facciata interna delle colonne sono riportate scene di campagne militari, cerimonie religiose e l'immagine della famiglia dell'imperatore.

Terme di Adriano

Lo sviluppo della città, insieme all'arrivo dell'acqua e alla diffusione dell'impiego del marmo portarono l'imperatore Adriano, agli inizi del II secolo d.C., a commissionare l'impianto termale che porta il suo nome. Il complesso fu inaugurato nel 137 d.C., ma alcuni archeologi sostengono che l'effettiva apertura sia avvenuta dieci anni prima. Conformemente alla tradizione romana, esso si sviluppa su un asse nord-sud con ambienti disposti simmetricamente.

Le terme sono accessibili dalla palestra, dalla quale si passa nella natatio, ampio ambiente con il pavimento rivestito da marmi e mosaici in cui si trova una piscina all'aperto circondata da colonne su tre lati. Oltre la natatio, si apre il frigidarium, con le vasche di acqua fredda. La stanza misura per , è pavimentata in marmo; otto massicce colonne con fusti di marmo cipollino alte quasi sorreggono un soffitto a volta, un tempo ornato con mosaici di colore blu e turchese, di cui oggi però non rimane più nulla. Ad entrambe le estremità della sala si trova una vasca, mentre, lungo le pareti sono presenti nicchie che ospitavano 40 statue, alcune delle quali sono oggi conservate nei musei di Leptis e di Tripoli.

Immediatamente a sud del frigidarium si trova il tepidarium, il locale adibito al bagno tiepido, in origine formato da una piscina centrale fiancheggiata su due lati da colonne - le altre due vasche furono aggiunte successivamente. Tutto intorno si aprono le stanze del calidarium, per il bagno caldo, orientate verso sud. Un tempo, probabilmente, avevano grandi finestre in vetro sul lato meridionale. A questo locale furono aggiunte cinque laconica (bagni di vapore) durante il regno di Commodo. All'esterno, sul lato meridionale, erano collocate le fornaci usate per riscaldare l'acqua. Sui lati orientale e occidentale degli edifici corrono le cryptae, i deambulatori. Alcuni ambienti più piccoli erano i cosiddetti apodyteria, gli spogliatoi. Le forica, le latrine, meglio conservate sono quelle che si trovano sul lato nord-orientale del complesso.

Tempio delle Ninfe

A est della palestra e delle terme di Adriano vi è una piazza aperta dominata dal nymphaeum, o tempio delle Ninfe. Si tratta di una fontana monumentale con la facciata riccamente articolata da colonne con fusti di granito rosso e marmo cipollino e con nicchie, ora vuote, che un tempo ospitavano delle statue di marmo. Risale all'epoca del regno di Settimio Severo.

Via colonnata

La piazza antistante il Nymphaeum segnava l'inizio di una via monumentale, fiancheggiata da portici colonnati, diretta al porto. La strada era larga più di e lunga circa . Poiché collegava le terme e il nuovo foro dei Severi con il lungomare, era una delle strade più importanti della città.

Foro dei Severi

Il progetto di trasformazione della città attuato da Settimio Severo prevedeva anche la revisione della struttura del centro cittadino, che fu da lui trasferito dal vecchio foro ad uno nuovo, battezzato con il nome della dinastia imperiale.

La piazza pavimentata in marmo, misura per 60 ed era circondata da portici ad arcate. Sulla facciata, tra un arco e l'altro erano medaglioni, di cui si conservano 70 esemplari. Nella maggior parte dei casi sono rappresentazioni simboliche della dea romana della Vittoria. Oltre ad esse vi sono alcune splendide immagini di Medusa. Gli archi erano di pietra calcarea, mentre le teste erano scolpite in marmo. Davanti alle colonne dei portici erano basamenti per statue, che conservano le iscrizioni dedicatorie.

Sul lato sud-occidentale del foro sorgeva il tempio dedicato alla dinastia dei Severi, del quale rimangono soltanto la scalinata, il podio e un magazzino sotterraneo. Ad esso appartenevano pure alcuni fusti di colonna in granito rosa che si trovano sparse per il foro.

Basilica

La basilica dei Severi è una struttura lunga e larga 40 che sorge sul lato nord-orientale del Foro. Presenta l'ingresso sui lati lunghi verso la piazza del Foro e absidi su entrambi lati corti. Lo spazio interno era articolato in tre navate, divise da colonne con fusti in granito rosa.

La sua costruzione fu avviata da Settimio Severo e completata da suo figlio Caracalla nel 216 d.C.

Le absidi sono decorate da più ordini architettonici con pilastri scolpiti al primo ordine e ospitavano i templi di Liber Pater (per i Romani Bacco e per i Greci Dioniso) e di Ercole (Eracle: sul lato dedicato ad Ercole i pilastri scolpiti hanno raffigurazioni delle mitiche dodici fatiche del dio).

Nel VI secolo Giustiniano trasformò la basilica in una chiesa cristiana, facendo sistemare l'altare nell'abside sud-orientale. Dall'alto delle scale vicine all'angolo nord-occidentale si godono vedute della città.

Porta Bizantina

A nord-ovest della Basilica inizia una strada che conduce alla Via Trionfale, il cardo maggiore, e alla Porta Bizantina. Da notare quelli che sembrano fori di proiettile, che in realtà sono i buchi lasciati dagli “arcaici chiodi” martellati nel muro per appendere lastre di marmo.

Archi monumentali

Sul tratto della "Via trionfale" che passa per l'angolo meridionale del mercato si erge l'arco di Tiberio (I secolo d.C.). Poco più avanti si trova l'arco di Traiano, fatto costruire nel 110 d.C., eretto probabilmente per commemorare l'acquisizione, da parte di Leptis, dello status di colonia romana. Entrambi gli archi sono in pietra calcarea.

Foro vecchio

Il foro più antico di Leptis Magna (detto "Foro vecchio") era al centro della vecchia città punica. Su di esso gravi…

Testo tratto da Wikipedia - Leptis Magna sotto la licenza CC-BY-SA-3.0 il 1 Agosto 2021

Stai cercando luoghi legati a Leptis Magna?

  • Vedi mappa
  • sabato
    18°C14°C
    30km/h
    domenica
    21°C15°C
    40km/h
    lunedì
    20°C17°C
    33km/h
    martedì
    19°C16°C
    46km/h
    Tempo Leptis Magna