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Il Kuwait (pron. kuˈwait), ufficialmente Stato del Kuwait, è un emirato sovrano, situato nell'Asia sud-occidentale (Medio Oriente), in un'area particolarmente ricca di petrolio. Lo Stato si affaccia sul golfo Persico e confina con l'Arabia Saudita a sud e con l'Iraq a nord. Il nome è il diminutivo di una parola araba che significa piccola fortezza (lungo il litorale). L'antico nome della regione era Qurayn.

Storia

Nell'antichità classica l'isola di Failaka era certamente abitata ed una descrizione dell'Isola è contenuta nell'Anabasi di Alessandro, il testo classico che descrive le imprese di Alessandro Magno. Fino all'inizio del XVI secolo la zona corrispondente all'odierno Kuwait era un arido deserto scarsamente popolato facente parte della Mesopotamia.

Nel 1612 Barrak bin Ghurayf, shaykh della tribù dei Banu Khaled, costruì un piccolo fortino (Kut, da cui il nome - al diminutivo appunto - del paese) contro gli Ottomani.

Nel XVIII secolo i Banu Khāled accolsero tribù provenienti dall'Arabia centrale, allora devastata dalla siccità e dalla perdita di bestiame, da allora note come gli Utub del Qurayn (il nome della regione all'epoca); soltanto nel 1716 sorse la denominazione Kuwait. L'area iniziò a prosperare con il commercio di perle e spezie tra India ed Europa. Indeboliti dal conflitto con i Wahhabiti, i Banu Khāled persero influenza e nel 1756 gli Utub elessero Sabah I bin Jabir primo shaykh del Kuwait: da lui discende la dinastia emirale Al Sabah.

Nel 1871, il governatore di Baghdad Midhat Pascià costringe lo sceicco Abdallah Al Sabah ad allearsi con lui e a riconoscere la sovranità turca su quel territorio.

Rioccupata la zona all'inizio del XIX secolo, nel 1897 l'Impero ottomano riconobbe al Kuwait e al suo shaykh lo status autonomo di cazà (suddivisione di un sanjak o sangiaccato), ma la regione il 23 novembre 1899 diventò un protettorato britannico dopo essere stata oggetto di contesa anche di altre potenze europee - soprattutto la Germania e la Russia - per effetto dell'accordo segreto firmato dall'allora sceicco Mubarak Al Sabah.

Dominio britannico

La Convenzione Anglo-Ottomana del 1913 riconobbe diplomaticamente lo Shaykh Mubarak Al Sabah come soggetto alla sovranità ottomana, ma anche al protettorato britannico. Tale accordo non fu peraltro mai ratificato a causa dello scoppio della prima guerra mondiale, in cui il Kuwait si schierò con il Regno Unito contro l'Impero ottomano. La grande guerra disintegrò l'Impero ottomano ed i britannici invalidarono la Convenzione del 1913 dichiararono il Kuwait uno "sceiccato indipendente sotto protettorato britannico". Il Trattato di Uqayr del 1922 fissò il confine con l'Arabia Saudita e istituì la zona neutrale kuwaitiano-saudita, un'area di circa 5.180 km² a sud del Kuwait. Questo trattato sancisce la vera e propria nascita del Kuwait, non giustificata da particolarità storiche o geografiche, ma funzionale agli interessi britannici nel territorio. In questo modo la Gran Bretagna impedì l'accesso al mare all'Iraq, rendendo indipendente il suo territorio costiero.

Il 10 marzo 1939, scoppiò un'insurrezione popolare per chiedere la riunificazione del Kuwait all'Iraq.

A partire dagli anni 30 del XX secolo per il Kuwait inizia l'età del petrolio. La prima concessione petrolifera fu concessa nel 1934 alla Kuwait Oil Company, una joint venture al 50/50 tra la Anglo-Iranian Oil Company e la Gulf Oil. L'effettiva scoperta dell'oro nero è del 1938, ma la produzione fu ritardata dalla seconda guerra mondiale ed iniziò solo nel 1946. La conferma di grandi giacimenti di petrolio ha trasformato il Kuwait in uno dei più ricchi Stati della Penisola e uno dei maggiori esportatori mondiali di petrolio (il maggiore del Golfo Persico già nel 1952). In quell'anno, a causa della nazionalizzazione dell'industria petrolifera iraniana da parte di Mohammad Mossadeq e della successiva crisi di Abadan la produzione kuwaitiana sostituì quella persiana.

Indipendenza

Negli anni '50 in tutto il Vicino Oriente si sviluppò un forte nazionalismo arabo legato al carisma del leader egiziano Nasser e alla crisi di Suez ed il Kuwait non faceva eccezione. L'Emiro ʿAbd Allāh Āl Ṣabāḥ avviò allora un negoziato con i britannici arrivando ad ottenere l'indipendenza dal Regno Unito il 19 giugno 1961. Nel 1960, quando ancora non era pienamente indipendente, l'Emirato aderì all'OPEC. Il Kuwait concordò quindi con l'Arabia Saudita lo sfruttamento paritario delle riserve petrolifere della zona neutrale. Nell'ottobre 1963, dopo aver opposto resistenza, anche l'Iraq riconobbe formalmente l'indipendenza del Kuwait e i suoi confini.

A causa della forte minoranza palestinese che viveva nel Paese, il Kuwait risentì delle conseguenze delle guerre arabo-israeliane, della creazione nel 1968 dell'OLP e delle tensioni tra palestinesi ed altri Paesi arabi (come il settembre nero giordano del 1970 e la guerra civile libanese iniziata nel 1975).

Gli investimenti nell'industria petrolifera e la conseguente crescita economica attirarono nel nuovo Stato numerosi lavoratori stranieri (soprattutto dall'Egitto e dall'India) di cui solo pochi riuscirono ad ottenere la cittadinanza, nonostante siano percentualmente più numerosi della popolazione locale. Negli anni settanta il Kuwait nazionalizzò la Kuwait Oil Company (Q8), terminando la partnership con British Petroleum e Gulf Oil.

L'invasione irachena e la liberazione del Kuwait

Dopo essere stato alleato dell'Iraq durante la guerra Iran-Iraq, concedendo prestiti per 65 miliardi di dollari, e dopo un breve conflitto economico, il Kuwait fu invaso e annesso dall'Iraq il 2 agosto 1990 con la motivazione del ripristino di antichi confini e più recenti furti di petrolio. La monarchia fu deposta e fu insediato un governatore iracheno (Ali Hassan al-Majid). La comunità internazionale tuttavia considerando questa una violazione del diritto internazionale non riconobbe l'annessione; il Kuwait formò un governo in esilio basato a Ta'if, in Arabia Saudita. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite autorizzò una coalizione di 34 paesi, guidata dagli Stati Uniti, a intervenire militarmente. Il 27 febbraio 1991 si concluse la Guerra del Golfo con la liberazione del Kuwait e il reinsediamento dell'Emiro Jābir Āl Ṣabāḥ. L'esercito iracheno in ritirata appiccò il fuoco a circa 600 pozzi petroliferi e danneggiò i 100 restanti, provocando una catastrofe ambientale ed economica in tutto il Golfo: oltre ai versamenti in mare, il 5% del territorio del Kuwait fu coperto da laghi di petrolio e furono necessari più di nove mesi per spegnere gli incendi. Inoltre, il Kuwait pagò 17 miliardi di dollari come rimborso spese alla coalizione.

La guerra di liberazione del Kuwait segna anche un punto di svolta nella storia dei media e segna l'avvento dell'era della propaganda mediatica CNN o della cosiddetta "TV globale", le riprese degli attacchi della coalizione furono trasmessi identici in tutto il mondo mentre non fu fornita alcuna immagine sugli effetti distruttivi a terra degli stessi sulla popolazione locale. Sembrava avverata la profezia di Marshall McLuhan sulla TV che avrebbe ridotto il mondo ad un "villaggio globale".

Geografia

Il territorio del Kuwait, uno dei più piccoli paesi del mondo e l'unico senza riserve d'acqua naturali, è costituito principalmente da deserto (solo lo 0,84% della superficie è coltivabile), con lievi differenze di altitudine (la massima è 306 m s.l.m.). Il clima tropicale è secco (127 mm all'anno) e caldo (anche oltre i 45 °C in estate). Sulla costa, lunga 499 km e dotata di un porto naturale nella baia di Kuwait, sono situate nove isole, di cui solo una (Faylaka) è abitata e la più grande (Bubiyan) è collegata alla terraferma con un ponte. Le città sono Al Kuwait, Jahrah, Salmiya, Hawalli e Shuwaikh. Più di 363 specie di uccelli sono state registrate in Kuwait. Ogni anno passano dal Kenya dai 2 ai 3 milioni di uccelli. Le isole del paese sono importanti zone di riproduzione per quattro specie di Sterninae e per il cormorano di Socotra.

Ordinamento dello stato

Il Kuwait è una monarchia costituzionale con un sistema di governo parlamentare, il più antico del Golfo.

Il capo dello Stato è l'Emiro, un titolo semi-ereditario.

L'emiro nomina il primo ministro, che fino a pochi anni fa era anche l'erede al trono. Un consiglio dei ministri (non più di 16, con almeno un parlamentare) aiuta il primo ministro nei suoi compiti di capo del governo. Il Parlamento, o Majlis al-Umma (Assemblea Nazionale), consta di 50 membri, che vengono scelti in elezioni che si tengono ogni quattro anni, e dei ministri. Il Parlamento ha il potere di rimuovere il primo ministro o un qualsiasi ministro e di confermare la nomina del principe ereditario e dell'emiro. In assenza di conferma l'emiro o la famiglia reale degli Al Sabah (i cui membri hanno tutti il titolo onorifico di shaykh) devono proporre una terna di candidati tra cui il Parlamento fa la sua scelta. Morto l'emiro Jaber il 15 gennaio 2006, non potendo il malato principe ereditario Sa'd al-Sabah né giurare né abdicare, è stato rimosso dal Parlamento, che ha confermato nuovo emiro Sabah al-Sabah, il quale ha giurato il 29 gennaio 2006.

Fino al 2005 avevano il diritto di voto solo i maschi adulti, cittadini da almeno 30 anni e non membri delle forze armate per un totale di 139.000 elettori (il 15% dei cittadini e meno del 5% della popolazione). Il 16 maggio 2005 il Parlamento ha esteso il diritto di voto alle donne. Tuttavia, dato che il conseguimento della cittadinanza kuwaitiana è molto difficile, e che la maggioranza della popolazione è costituita da immigrati e dai loro discendenti, gli elettori costituiscono solo il 10% della popolazione.

Suddivisione amministrativa

Il Kuwait è suddiviso in 6 governatorati (muhafazat):

  • Governatorato di al-Ahmadi
  • Governatorato di al-Farwaniyya
  • Governatorato di al-Jahra
  • Governatorato della Capitale (o di al-'Asima)
  • Governatorato di Hawalli
  • Governatorato di Mobarak al-Kabir

Al Kuwait è la capitale politica ed economica.

Testo tratto da Wikipedia - Kuwait sotto la licenza CC-BY-SA-3.0 il 1 Agosto 2021

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