Civitanova del Sannio

Pietrabbondante (IS), 2017, Le Morge e le vie di salita alle Morge.

Pietrabbondante (IS), 2017, Le Morge e le vie di salita alle Morge.

Civitanova del Sannio è un comune italiano di abitanti della provincia di Isernia in Molise.

Storia

Il nome Civitanova è stato attribuito nel Medioevo per distinguerlo da un più antico insediamento che sorgeva nei pressi, la Civitavetula o Civitavecchia, oggi ribattezzata Duronia; le prime notizie certe risalgono al 1002, quando Berardo, conte di Isernia, e sua moglie Gemma vollero edificare a Civitanova del Sannio un monastero da donare alla regola benedettina.
Il 19 febbraio 1864, cambia denominazione in Civitanova del Sannio, prima infatti era solo Civitanova.

I primi feudatari

Il nucleo abitativo di Civitanova deve essersi formato, secondo le cronache della tradizione, intorno al X secolo, durante la dominazione longobarda, allorquando sorse il vicino borgo di Civitavecchia (Duronia).

Tra i primi feudatari (“dominus, barones, fideles”) della terra di Civitanova si annovera (1002) Beraldo, conte d'Isernia e discendente dai signori di Valva, che con la moglie Gemma dimoravano a Bagnoli. Tale barone fu noto per aver ampliato e ristrutturato un monastero benedettino,”S.Benedictus de iumento albo di Bagnuolo” nei pressi di detto paese, come da pergamena conservata a Montecassino. L'origine del paese e la asua comunità potrebbe, quindi, essere ricollegata alla presenza di tale sito[1]. La storiografia accademica, inoltre, riferisce sulle successive successioni feudali che videro, tra signori di Civitanova in “terra Burrelli”, Oderisio de Rigo Nigro (seconda metà del XII secolo)[2], nonché i signori Teodino, Rainaldo e Nicola, come si evince da una causa del 1189 con Ruggero, figlio di Riccardo di Mandra, circa la contestazione dell'utilizzo dei pascoli del monastero di S. Benedetto da parte degli armenti di costoro. Il feudo rustico di “Sporonasinam” (Sprondasino) fu invece mantenuto da tal Matteo, con il servizio di un cavaliere per la guerra in proporzione al valore del feudo e al numero dei suoi abitanti (fuochi)[3]. Re Carlo I d'Angiò concesse, poi, nel 1270 metà di Civitanova a Ysnardo di Almacia. Seguì il feudatario Pietro Rodoico/Lodoyco che nel 1275 si appellò al medesimo re Carlo I per il rispetto della “Collecta pannorum” da parte dei vassalli civitanovesi (obbligati a corrispondere il vestiario, per uso del barone e suoi familiari). Il feudo passò a Burlasca Roccafoglia, moglie di Andrea d'Isernia, dopo la di lui morte(1316), la quale lasciò erede il figlio Landolfo d'Isernia nel 1321. Venuto a mancare detto Landolfo nel 1325, Civitanova passò agli eredi (1330), per tre quarti, e ad Angelo Santangelo, per un quarto, consigliere di re Roberto d'Angiò.

Risulta, poi, essere signore di Civitanova tale Rinaldo Di Matteo che ricevette “in beneficio di Frate Giacomo, del Monastero de iumento albo un territorio, detto Selva Piana, del valore di un'oncia d'oro, di 60 carlini, di 6 tarì d'argento”[4] . Il citato monastero fu distrutto dal terremoto del 1456, seppur restarono illese alcune sue parti (torre, alcuni vani). Qualche anno prima,1437, fu invece completata la costruzione di altro convento francescano, detto di S. Antonio, che fu edificato nell'area urbana poi occupata dal cimitero di Civitanova[5].

La baronia sotto gli Eboli o Evoli

Gli Eboli o Evoli possederono varie terre in Molise, quali Oratino, Pescolanciano, Bagnoli, Campochiaro, Capracotta, Carpinone, Casalciprano, Torello, Frosolone, Loratino, Molise, Ripalta, Rocca del Vescovo, Rocca Sassone, Salcito e S. Biase. Fu concesso loro il titolo ducale sul feudo di Castropignano[6].

Giovanni d'Eboli, signore di Castropignano, acquisì (atto notaio Ragone di Frosolone) il 16 giugno 1354 da Nicola Landolfo tre quarti della baronia di Civitanova, confinante con Frosolone, Civitavecchia, Spelonca, Chiauci. Vi fu assenso regio nel 1358 dei sovrani Angioini Ludovico e Giovanni I. Successivamente, il 22 ottobre 1360 (atto notaio Garganus d'Isernia), lo stesso comprò la quarta parte del restante territorio di Civitanova, pur con assenso regio, da Filippo Santangelo. Negli istrumenti di vendita il territorio non oltrepassava “il vallone dello Sterparo”, quindi, includeva i fondi di Castelluccio/Scandiglieri/Forconi/Monticelli/Selvapiana/Pescovenafro/Sprondasino/Scalzavacca/Morriconi/Frasso/Corvino/Serracanino, su cui vi fu l'assenso della regina Giovanna.

Andrea I, figlio di Giovanni e Clarice subentrò nella proprietà del feudo per successione nel 1396, allorquando re Ladislao d'Angiò regnava[7]. Intorno al 1441 fu edificata, sotto detta signoria, la “croce fuori porta” per opera di un tale Cola di Civitanova che la fece scolpire con il consenso dell'Università locale, di cui fu impresso lo stemma civico. Nel 1443, con l'avvento dei sovrani Aragonesi, il feudo di Civitanova passò, provvisoriamente, a Paolo Di Sangro, per poi tornare alla di lui morte (1455) al demanio.

Antonio e Andrea II

Con la morte del Di Sangro nel 1455, gli Eboli rientrarono in possesso dei feudi di Civitanova, Castropignano, Capracotta, Roccaspromonte e Speronasino con diploma di concessione di re Alfonso d'Aragona. Era subentrato, nel mentre, il figlio di Andrea I e della sua consorte, Maria di Montagano, Antonio d'Eboli, che le cronache ricordano per i suoi interessi agli studi di scienze teologiche, tanto da godere costui di privilegi concessi da papa Eugenio IV presso le chiese di Civitanova e Castropignano. Nel frattempo, gli Eboli acquisirono anche le terre di Castelluccio, Pescovenafro, Selvapiana, passate in successione, insieme a Civitanova, Castropignano e Capracotta, al di lui figlio Andrea II. Difatti, il barone Andrea II fu investito nel 1457 da re Alfonso d'Aragona “pro se suisque” di vari feudi e castelli “inter alia cum baiulationibus, gabellis, mero mix toque imperio, banco iustitiae, cognizione causarum civilium, criminalium et mixtarium, et cum omnibus aliis ad castra ipsa spectantibus, et pertinentibus”. Pertanto, al signore di Civitanova spettò “l'officio della mastrodattia e della bagliva”[8], per il quale l'Università corrispondeva cento tomoli di grano al barone e 259 al duca. Andrea II d'Eboli è noto per essere stato consigliere del detto re Alfonso d'Aragona, per il quale si adoperò nell'esecuzione di una sua Prammatica, “De mena pecundum”, sul potenziamento e sfruttamento dei pascoli e della pastorizia. Difatti, costui fece edificare nel feudo di Castropignano un ponte “a fabbrica” sul Biferno, per il passaggio degli armenti[9]. Detto barone Andrea sposò Emilia Pandone, dei conti di Venafro, da cui ebbe Carlo, premorto al padre, che maritò Maria Carafa dei conti di Airola.

Carlo e Andrea III

Andrea III, orfano del padre Carlo, successe con relievo del 1483, presentato da sua madre Carafa sui feudi degli Eboli, con assenso di re Ferdinando d'Aragona. Pertanto, questi entrò in possesso nel 1507 dei feudi di Civitanova e Castropignano con decreto reale. Sposò Lucrezia Monsorio, vivendo presso il castello di Castropignano, come d'uso presso la famiglia d'Eboli per essere dimora più prestigiosa rispetto a quella in Civitanova. Andrea III visse anche spesso a Napoli, presso il palazzo agnatizio alla calata di S.Giovanni Maggiore.

Si verificò, in tale epoca, che la famiglia Eboli, per il tramite di alcuni suoi esponenti, figurò nell'elenco dei baroni ribelli all'imperatore Carlo V a seguito della rivolta del 1528, tanto da subire condanna di esproprio di beni e di talune proprietà[10].

Giovanni Vincenzo

Nel 1528, Giovanni Vincenzo, figlio di Andrea III, subentrò nella titolarità del feudo di Castropignano, Civitanova, Casale di Valle, Montenerole e della baronia di Capracotta, con annessi feudi rustici. Detto Giovanni sposò Aurelia Carafa dei duchi di Montenero, preferendo risiedere anche a Civitanova (nel palazzetto baronale), oltre al castello di Castropignano. Nel 1528 risultò anch'egli, quale addetto alle vettovaglie dell'armata francese, tra i baroni ribelli al suddetto Carlo V, tanto da subire esproprio di beni e taluni feudi[11]. Giovanni Vincenzo d'Eboli si trovò anche debitore di 60 ducati annui verso il monatero di Montecassino, su istrumento pubblico del 25 settembre 1615, “per quei territori, che un tempo, appartenevano al Monastero di San Benedetto de iumento albo[12]. Il barone Giovanni morì pochi anni dopo.

Gerolamo d'Eboli, di Andrea III, barone di Ciprano, fu il fratello di Giovanni Vincenzo, che si trovò annoverato, anche lui, tra i baroni ribelli di cui sopra[13].

Andrea IV

Il figlio di Giovanni Vincenzo, Andrea IV d'Eboli, sposò Isabella Crispano, succedendo al genitore nei feudi menzionati con assenso regio del 1553[14]. A causa di un omicidio(1535), eseguito su sua commissione verso i fratelli Camillo e Fabrizio Rocco[15], fu colpito da “Bando” (dichiarato “fuor giudicato”) e privato dell'incarico sui feudi, donati dal padre, per incapacità. Verrà riabilitato successivamente e graziato. In questo periodo la popolazione di Civitanova passò da 118 fuochi (1532) a 153 (1545).

Aurelia d'Eboli, primogenita di Andrea IV, sposò il cugino Giovanni Battista Eboli. Ereditò nel 1568 e gestì i feudi paterni (Civitanova e i separati feudi rustici di Castelluccio, Pescovenafro, Selvapiana, Spelonca, Monte della Russa, Monte S. Stefano, Castagna e il casale di Spronasino, abitato fino al 1587[16]), come da relievo pagato nello stesso anno e rispettiva significatoria. Preferì vivere con la nonna Aurelia e sua madre a Civitanova, dove la popolazione era giunta a 173 fuochi (1595), perché non fu gradita la dimora presso il castello di Castropignano. È da annoverare un'istanza tra Donna Aurelia e il comune di Civitanova, in data 11 luglio 1569[17], mentre con l'istrumento del notaio Bernardino Molinaris, del 10 novembre 1569, costei accordò con l'Università, grazie anche all'intervento del vescovo di Trivento, il diritto di pascolo dei propri capi ovini sulla terra della Montagna. Anche Montelarussa, S. Stefano e Macchia restarono demaniali. Però, fu fissata rendita di ducati 100 a favore del barone e 30 per legna e paglia, collette queste che furono poi confermate nell'apprezz…

Testo tratto da Wikipedia - Civitanova del Sannio sotto la licenza CC-BY-SA-3.0 il 1 Agosto 2021

Posti Civitanova del Sannio

Foto fornite da Flickr sono protette dal copyright dei proprietari

Stai cercando luoghi legati a Civitanova del Sannio?

  • Vedi mappa
  • giovedì
    18°C8°C
    39km/h
    venerdì
    22°C12°C
    20km/h
    sabato
    24°C12°C
    25km/h
    domenica
    22°C12°C
    19km/h
    Tempo Civitanova del Sannio