Carpenedolo

Carpenedolo (karpeˈneːdolo; Carpenédol in dialetto bresciano) è un comune italiano di abitanti della provincia di Brescia in Lombardia.

È situato nella Pianura Padana e più precisamente nella Bassa bresciana orientale, sulla riva sinistra del fiume Chiese, a metà strada tra Brescia e Mantova.

Geografia fisica

Territorio

Carpenedolo è situato nella parte sud-orientale della provincia di Brescia, al confine con la provincia di Mantova. Dista 22 chilometri a sud da Brescia, 46 chilometri da Mantova e 50 chilometri da Cremona.

Il comune confina a nord con Montichiari, a est con Castiglione delle Stiviere e Castel Goffredo, ad ovest con Calvisano, a sud con Acquafredda.

Il territorio comunale (superficie di 30,12 km²) è prevalentemente pianeggiante, al termine dell'anfiteatro collinare morenico del lago di Garda. Le maggiori elevazioni sono rappresentate dal monte Rocchetta (132 m s.l.m.),dal Capomonte, dal colle Zecchi, dal monte Paletta e dal monte Fogliuto. La quota ufficiale della cittadina, riferita all'ubicazione della casa comunale è di 78 m s.l.m..

Dal punto di vista geologico il terreno è costituito da sedimenti terrigeni determinati dal fenomeno morenico o dalla pianura alluvionale del fiume Chiese.

Idrografia

Il confine con il comune di Calvisano, ad ovest, è costituito dal fiume Chiese, che qui, all'ingresso in pianura, allarga l'alveo rallentando la velocità delle acque. Un'ampia area golenale ospita salici e pioppi che si alternano a praterie e tratti paludosi e a pozze alimentate dalle risorgive. Questo ambiente ospita numerose specie di uccelli (pendolino, garzetta, martin pescatore, nitticora, tarabusino, airone cinerino. Sull'argine sono stati ricavati itinerari da percorrere in bicicletta o a piedi (verso nord fino a Montichiari o verso sud fino al ponte di Mezzane).

Il centro abitato è attraversato dalla "Fossa Magna", un canale voluto da Bernabò Visconti, che in origine partiva dal fiume Chiese, passando per Lonato, per ricongiungersi al fiume dopo aver seguito l'odierna strada statale asolana. Nel 1750 Montichiari intercettò le acque provenienti da Lonato e il tratto della "Fossa Magna" di Carpendolo è da allora alimentato solo dalle risorgive, a partire dal fontanone di Sant'Apollonia, e da due affluenti (Seriola Lametta e Fontanone della Scala), che in precedenza formavano paludi a sud ed a est del monte Rocchetta. A causa dell'intenso uso dell'acqua per l'irrigazione le risorgive sono oggi insufficienti ad alimentare il canale, che in alcuni tratti è secco.

Il percorso della Fossa Magna all'interno dell'abitato è stato in più punti coperto nel corso dell'Ottocento (piazza dell'Ospedale, piazza della Chiesa, piazza Europa). A sud del paese si conserva la ruota di uno dei mulini che utilizzavano l'acqua della Fossa.

Sismologia

Secondo la Classificazione sismica, il comune appartiene alla zona 3 (sismicità medio-bassa), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003.

Origini del nome

Il toponimo di Carpenedolo deriva da carpinus, ovvero la pianta del carpino, che è tuttora simbolo del paese. Al toponimo si riferisce anche il nome della chiesa più antica, la pieve di Santa Maria in Carpino. Il nome ricorre come Carpanetulo nel sec. XII, Carpenedulo nel sec XIII, Carpenedolo nel sec. XVI. Il suffisso in edolo è comune a molti toponimi in provincia e indica un collettivo. Pertanto il toponimo indica la presenza storica di una moltitudine di carpini, da cui quindi Carpenedolo, il paese dei carpini.

Storia

Nel territorio del comune è attestata la frequentazione umana a partire dall'età del bronzo (i ritrovamenti più importanti sono costituiti da un'ascia con alette e di due spade , rinvenute nel 1975 e custodite nel museo archeologico di Remedello; ceramiche della stessa epoca sono state rinvenute nei pressi del fiume Chiese).

La presenza di un insediamento celtico dei Galli Boi è suggerita dal ritrovamento di suppellettili e oggetti provenienti da corredi funebri, conservati ugualmente nel museo archeologico di Remedello. L'insediamento dovette proseguire anche in epoca romana, come suggeriscono iscrizioni commemorative e votive del II secolo a.C. e in epoca altomedievale (ritrovamenti di tombe barbariche nel 1903 e di oggetti longobardi).

In epoca medievale fu sede di una pieve (Santa Maria in Carpino), sorta nell'odierna frazione di Taglie, e di un castello sul monte Rocchetta, già esistente nel 1043.

Nel 1237, in occasione della discesa in Italia dell'imperatore Federico II, il castello fu distrutto dal podestà di Parma e Reggio Emilia, nonostante la difesa del capitano che lo difendeva, Ardizzone Losco Poncarale.

A partire dal 1324 fu signore di Carpenedolo e delle terre vicine Cangrande I della Scala. Nel 1337 passò sotto i Visconti di Milano: a Bernabò Visconti si deve la realizzazione del canale della "Fossa Magna" e la ricostruzione della torre del vecchio castello.

Nel 1404 Pandolfo III Malatesta si impadronì della signoria di Brescia; durante una sua assenza per difendere i suoi domini da Venezia nel 1413, Carpenedolo si ribellò insieme ad altri comuni del Bresciano: al suo ritorno il condottiero rase al suolo il paese. In seguito fu sconfitto da Francesco Bussone (il Carmagnola) presso la Fossa Magna nel 1420 e ritornò sotto il dominio di Milano. Nel 1428 passò alla Repubblica di Venezia.

Subì un'epidemia di peste particolarmente violenta nel 1630 e nel 1701-1702 un assedio da parte delle truppe imperiali.

Nel 1815 entrò a far parte della neoistituita provincia di Brescia del Regno Lombardo-Veneto. Sotto il dominio austriaco subì due epidemie di colera (1836 e 1855).

Nel 1848, durante la prima guerra di indipendenza il generale Radetzky minacciò di raderla nuovamente al suolo per essersi opposta al passaggio delle truppe austriache. Nel 1859, durante la seconda guerra di indipendenza fu sede del campo del IV corpo di armata francese, guidato dal generale Adolphe Niel, prima della battaglia di Solferino e San Martino.

Con il resto del Lombardo-Veneto passò al Regno d'Italia nel 1861.

Simboli

Nel 1554 il primo stemma cittadino, posto sul palazzo comunale, demolito nel 1932, recava un carpino a doppia chioma, accompagnato dall'iscrizione "COMMUNITATIS CARPINETULI 1554". Nel XVIII secolo sugli atti del comune veniva apposto un sigillo con al centro un carpino a una sola chioma e intorno la scritta "Comunità di Carpenedolo".

L'attuale stemma è stato confermato dalla direzione araldica di Firenze e approvato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri con D.P.R 16 aprile 1962: vi compare un carpino su uno sfondo bicolore bianco-verde.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista

La chiesa parrocchiale, intitolata a san Giovanni Battista, fu costruita nei secoli XVII-XVIII.

L'edificio ha pianta a croce latina, con navata unica e altari laterali. Opere di pregio custodite all'interno sono una pala d'altare settecentesca raffigurante la Natività di san Giovanni Battista gli altari laterali, con tele, i cui soggetti sono Il martirio di san Bartolomeo de' Maffei, patrono della città, L'ultima cena, San Francesco riceve le stimmate e Martirio di san Lorenzo. Il campanile della chiesa (detto anche "Torre nuova") venne innalzato a partire dal 1726, al posto di quello vecchio, demolito nel 1720 in quanto pericolante. Fu costruito a spese della comunità su un'area di proprietà privata di fronte alla chiesa, su progetto dell'architetto di Lonato Paolo Soratini. Venne terminato nel 1736 e raggiunge un'altezza di 66 m. Inizialmente aveva quattro campane, sostituite nel 1843 dalle nove attuali.

Santuario di Santa Maria del Castello

La chiesa del santuario di Santa Maria del Castello è un edificio seicentesco, realizzato in stile barocco opera dell'architetto G. B. Marchetti.

Alla chiesa si accede per mezzo di una scalinata che permette di raggiungere il sagrato sopraelevato, posto in posizione panoramica sulla pianura circostante.

All'interno, a pianta centrale, quattro semicolonne sorreggono gli archi su cui poggia il tamburo poligonale della cupola, nel quale si aprono finestre timpanate.

L'altare maggiore è protetto da un ciborio a forma di tempietto, attribuito al comasco Solari, con quattro colonne che sorreggono le statue delle tre Virtù teologali. L'interno è affrescato e conserva due tele del pittore Maffei (Natività di Gesù e Visitazione).

Pieve di Santa Maria in Carpino

L'edificio in forma basilicale è di forme romaniche, con abside semicircolare in pietra di Botticino, ornata all'esterno di sottili lesene e coronata da una cornice di laterizi. Nella muratura sono inseriti elementi di reimpiego con decorazioni scolpite di epoca altomedievale e romana.

Chiesa di San Pietro

La piccola chiesa di San Pietro si trova al di fuori del centro abitato, sulla strada per Calvisano. Di antica origine fu pesantemente rimaneggiata nel 1692, con la demolizione dell'originaria abside, sostituita da un ingresso con piccolo portico, mentre l'altare venne ricostruito sul lato opposto.

Santuario delle Lame

Il santuario dedicato alla Purità di Maria si trova nella frazione Lame, nella zona sud-orientale del territorio del comune, lungo la strada che conduce a Castel Goffredo, costruito nel 1760 al posto di una più antica cappella: il committente, il sacerdote Bonaventura Bozzola e l'anno sono ricordati da un'iscrizione.

Nel 1958 la chiesa fu ornata con decorazioni e una pavimentazione marmorea.

Altri edifici sacri

  • Chiesa di San Giuseppe
  • Chiesa della Madonna di Ravere
  • Chiesa di San Rocco
  • Chiesa del Suffragio
  • Chiesa del Sacro Cuore
  • Cappella di Casa Girelli
  • Cappella di via Gerevini: Santa Maria Maddalena
  • Santella di via IV Novembre
  • Santella di via Pozzi
  • Cappella Località Cascina Boschetti

Architetture militari

Torre Vecchia

La Torre vecchia, a pianta quadrata e dotata di merli, si trova sul monte Rocchetta, associata ai resti di murature appartenenti a un castello. Ai piedi della torre si conservavano in passato anche i resti di un fossato (redefoss).

Architetture civili

Palazzo Deodato Laffranchi

Il…

Testo tratto da Wikipedia - Carpenedolo sotto la licenza CC-BY-SA-3.0 il 1 Agosto 2021

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